In Islanda non c’è soltanto un “Babbo Natale”, ma ben 13! Dalla notte del 12 dicembre, fino a quella del 24, i bambini islandesi riceveranno la visita di tredici jólasveinar, i “ragazzi di Natale”, letteralmente. Il termine al singolare è jólasveinn. Sono dei fratelli dediti a fare scherzi agli uomini e sono figli dell’orchessa Grýla (pronunciato “crila”) il cui nome potrebbe significare «Ringhiante/Minacciosa» e di Leppalúði (pronunciato “lèh-pa-luthe” con il /th/ inglese di ‘the’) qualcosa come «Scemo delle toppe». Si tratta tecnicamente di tröll. Creature soprannaturali dalle fattezze umane che abitano le zone disabitate. Questa famiglia di creature soprannaturali vivrebbe nel Nord Est dell’Islanda, nella zona di Dimmu Borgir («Fortezze oscure»), presso il Mývatn («Lago dei moscerini»), assieme a un gatto gigante, lo Jólaköttur (pronunciato “ióula-köh-tür”), il quale divora i bambini che non hanno ricevuto vestiti nuovi entro la notte di Natale. Ma niente paura: basta anche un paio di calze nuove per tenerlo lontano! Lo Jólaköttur non compare nelle fonti prima del 1800. Era una sorta di spauracchio per invogliare i lavoratori a completare la lavorazione della lana, i quali poi ricevevano vestiti nuovi come pagamento in natura. Chi terminava il lavoro aveva vestiti nuovi, chi non lo terminava veniva divorato dal gatto. La mancanza di vestiti nuovi era il segnale che la persona non aveva completato il suo lavoro e doveva essere punita.
Un appunto "divertente": Grýla, è una sorta di orchessa dedita alla raccolta di bambini cattivi e che adora cucinare stufati; è il nome di una gigantessa menzionata nell’Edda di Snorri, un testo del 1200.
Nell’Ottocento il numero degli Jòlasvenair si fissa a 13, e da mostri terrificanti e sanguinari si consolidano in creature dispettose che hanno però il pregio di portare regali ai bambini, uno per notte, fino a Natale a partire dal 12 dicembre, lasciandoli in una scarpa che i piccoli islandesi lasciano sul davanzale della finestra. Se i bambini si comportano male, riceveranno una patata. Ognuno dei “ragazzi di Natale” ha un nome evocativo che ne descrive le tipiche malefatte... cercateli perché sono uno più buffo dell'altro!