Giochi sotto l'albero Onnigrafo Magazine

Giochi sotto l'albero

I giochi delle feste possono avere lo scopo di riunire le famiglie intorno a un tavolo, anche se alla fine le famiglie stavano già attorno al tavolo a mangiare... allora riformulo il concetto: i giochi delle feste hanno lo scopo di far restare attaccati al tavolo tutti i membri della famiglia che dopo aver mangiato il mondo vorrebbero solo allontanarsi per digerire, e invece no, arrivano i giochi e i dolci, di nuovo.

E la tombola è tra tutti i giochi quelli che più possono urtare un sistema nervoso annoiato, conciliare il sonno dopo una digestione lenta, far arrabbiare i vecchietti sordi.

L'unica tombola che tollero e gioco con gusto è quella che facciamo tra amici detta "la tombola degli orrori", dove i premi sono le cose più brutte che si sono raccattate in casa e che con piacere si condividono con gli amici al solo scopo di levarsi l'orrore da casa e farsi due risate.

Ma quanti sono i giochi di società più capaci di sottolineare l'asociale della famiglia? 

Ormai conosciamo talmente tante varianti del Monopoli che non ci sorprende più qualche nuova novità. Ma davvero questo è il gioco più giocato di sempre? Io ho sempre trovato il Monopoli uno di quei giochi lunghi, capaci di far discutere e estenuanti. Ma come gioco sicuramente ha anche dei difetti.

Tanti anni fa con i primi giorni di dicembre si iniziava a far tardi la sera, si iniziavano a far sparire tutte le monete tanto che perfino nei supermercati scarseggiavano, si cercava un borsellino capiente per accumularle e insieme a dolci natalizi d'ogni tipo si riempivano le case di calore, risate, amicizia. Non so cosa sia successo poi, ma se mi metto a pensare non ricordo nemmeno un Sette e mezzo o una Bestia giocati con gli euro.

Forse erano altri tempi, di sicuro erano belli.

Nei giorni di festa poi si sa che ci sono due gruppi di persone: quelli che si alzano presto per cucinare, preparare ed essere sempre sorridenti e pieni di entusiasmo di fronte a qualunque proposta, tipo appunto giocare a tombola o preparare frittelle di mele alle sei del pomeriggio dopo aver mangiato anche un cammello ripieno; e quelli che invece vorrebbero solo dormire fino a tardi, vivere in pigiama, parlare a gesti e morire sul divano davanti alla tv. E come la tradizione familiare vuole nella mia casa fatta a due piani gli inquilini di piani diversi si attengono alle suddette parti. noi siamo i pessimi, quelli che se possono dormono fino alle due del pomeriggio, fanno colazione con le lenticchie e gozzovigliano pigramente in pigiama tutto il giorno.

Un tempo invece la sveglia suonava massimo alle dieci, ci si vestiva e si andava a mangiare dai nonni, e dopo pranzo usciva fuori la scatola del mercante in fiera. I grandi giocavano e noi bambini facevamo la guerra intorno perché non c'erano i tablet o cartoni ad ogni momento e i bambini, anche un tempo, rompevano. Forse rompevano anche di più.

Quindi non ho una grande idea su come si gioca al mercante in fiera, ne ho un vago ricordo, tra questi una foto strana di una bambina con le carte davanti e un foulard in testa: mia madre racconta che le prendevo e fingevo di leggere tarocchi, tipo nessuna torre che porta sciagure ma "mangerete un'oca arrosto ma farete indigestione..." Belle le feste giocando.

E infine... Avete voglia di litigare con amici storici ma non bastano i validi motivi che la vita quotidiana vi offre?

Giocate a Risiko.