17 agosto 1945
La fattoria degli animali è un romanzo distopico di George Orwell. Il genere è quello della favola classica, in quanto i protagonisti sono animali antropomorfi che simboleggiano tipi umani.
Orwell fa satira della rivoluzione russa e della dittatura di Stalin in modo talmente feroce che il libro, scritto nel 1943, poté essere pubblicato solo a guerra finita, per evitare discordie fra Gran Bretagna e Unione Sovietica.
In breve cosa racconta La fattoria degli animali? Il fattore Jones possiede una fattoria, ma non è in grado di governarla: è alcolizzato, incompetente e crudele contro gli animali, che sfrutta senza pietà.
Una sera tutti gli animali si riuniscono intorno a Vecchio Maggiore, un anziano e saggio maiale, che narra loro di un sogno che ha fatto, un mondo dove gli animali sono liberi dall’uomo e si autogestiscono, vivendo in armonia.
"Tutti gli animali sono uguali" (ma alcuni sono più uguali degli altri) è il motto della fattoria...
Il libro si conclude con una scena emblematica: i maiali stringono un’alleanza con gli umani (e cambiano di nuovo il nome della tenuta da “Fattoria degli Animali” a “Fattoria Padronale”) e festeggiano giocando a carte e ubriacandosi. Gli animali, attoniti, non riescono più a distinguere gli uni dagli altri.
Un libro importante, intenso, crudo, che troppo spesso viene letto con troppa superficialità, un libro che andrebbe riletto una volta ogni cinque anni...