24 agosto
Sono cresciuta col motto di "bambola non c'è più una lira", era mio padre a dirmelo e io rispondevo sempre "ma se nel cassetto ci stanno quelle vecchie!"
Mio padre è filatelico e numismatico quindi potete capire il valore di ogni singolo spicciolo che avevo in tasca, perché anche nelle monete in corso d'uso c'erano delle emissioni particolari e gli spiccioli nei portafogli di casa andavano controllati ogni sera mentre si cuoceva la cena...
Il fatto del giorno è appunto l'emissione della moneta italiana Lira.
Il 24 agosto 1862, Vittorio Emanuele decretò la lira come nuova moneta nazionale italiana. La lira italiana rimase come sappiamo tutti la valuta del Paese fino al 28 febbraio 2002, quando venne introdotto ufficialmente l’Euro. Già dal 1999 l’Euro veniva utilizzato ma esclusivamente per le transizioni non fisiche. Fino al 2012, presso la Banca d’Italia e le sue filiali era possibile effettuare il cambio di valuta lira-euro. Ora chi le ha se le tiene, e se le ha sicuramente se le tiene strette...
Il termine “lira” deriva in origine dalla parola greca ”litra”, un’unità di misura monetale in uso tra italioti e sicelioti, due popolazioni di origine greca insidiati nel sud italia, dal V secolo a.C. La litra nacque, quindi, per facilitare gli scambi commerciali tra i greci e le popolazioni indigene italiane.
Tra il IV e il III secolo a.C la litra entrò in uso tra i romani, che la adeguarono al latino trasformandolo in “libra”. Oltre alla libbra romana in Italia esistevano almeno altre otto diverse libbre presso altre popolazioni.
Con l’influenza delle lingue galloromanze la ”b” latina è pian piano eliminata trasformando quindi ”libra” in ”lira”. Sul finire del VIII secolo la lira viene adottata da Carlo Magno come unità ponderale fondamentale del nuovo sistema monetario basato sul denaro d’argento.
La storia della lira diventa più interessante avvicinandoci al 1800. La nostra storia è inevitabilmente incrociata con quella francese. Anche in Francia fino al XVIII secolo rimase in uso la monetazione basata sul denaro, il soldo e la lira. Con la rivoluzione e la caduta della monarchia si tentò di introdurre una nuova monetazione su base decimale e la Francia cambiò la valuta nazionale dalla lira al franco francese.
Qui avviene l’intreccio storico, nel 1796 con l’inizio della campagna d’Italia capeggiata da Napoleone, la monetazione utilizzata nella penisola subì uno stravolgimento. Ogni nuova repubblica aveva una propria moneta. Ma con la seconda spedizione di Napoleone nella penisola, nel 1806, nell'Italia nord-occidentale nasce il Regno d’Italia. Il 21 marzo 1806 si decise di adottare una nuova moneta intercambiabile con il franco: la lira italiana.
Il 24 agosto 1862, Vittorio Emanuele decretò la lira come nuova moneta nazionale italiana.
L’unità successivamente portò anche a dover scegliere una moneta internazionale e con Regio Decreto il 24 agosto 1862, si scelse proprio la lira. Le monete degli Stati precedenti all’unificazione vennero eliminate. Il conio della lira viene inizialmente affidato alla Zecca di Torino, con Regio Decreto del 17 febbraio 1870, la fabbricazione venne spostata alla Zecca di Milano. Il 28 ottobre 1870, la zecca di Roma fu autorizzata a coniare i pezzi in oro da 20 lire e quelli in argento da 5.
Se avete qualche lira nel cassetto, tenetevele strette.