13 settembre
Il 13 settembre 1968 la buon costume e la censura dettavano ancora legge in ambito culturale e soprattutto cinematografico. In seguito alla prima del film “Teorema” di Pier Paolo Pasolini, la Procura della Repubblica ordina il sequestro della pellicola perché assolutamente non conforme, la sospensione recita tali parole: “per oscenità e per le diverse scene di amplessi carnali, alcune delle quali particolarmente lascive e libidinose, e per i rapporti omosessuali tra un ospite e un membro della famiglia che lo ospitava”.
Sarà un rapido susseguirsi di dinieghi al film, anche la Procura della Repubblica di Genova lo mette al bando, con un analogo provvedimento. Fino ad arrivare a un processo che si aprirà il 9 novembre 1968. Dopo la sospensione del film viene aggiunta la richiesta di reclusione di sei mesi sia per Pasolini, che per Donato Leoni, produttore del film, e la distruzione completa del film. Il tribunale di Venezia il 23 novembre 1968, dopo un’ora di Camera di consiglio, assolve Pasolini e Leoni dall’accusa di oscenità, annullando così la messa a bando del film e lasciandoli come uomini liberi.
L'ennesima sfida di Pasolini ai benpensanti, o l'ennesimo affronto al grande artista che era? Pasolini, nato Bologna il 2 novembre del 1922, è da considerarsi uno tra i più grandi artisti intellettuali del ventesimo secolo. Durante la sua vita si è dedicato a vari campi della cultura: è stato pittore, saggista, romanziere, regista e sceneggiatore. Una figura troppo spesso controversa, forse nato nel secolo sbagliato o nel paese sbagliato, spesso si è ritrovato al centro di vicende legali legate al suo lavoro e ha alimentato polemiche nei confronti della nascente società dei consumi. Omosessuale dichiarato, descrisse le sue prime esperienze in “Pagine involontarie” e nel “Il romanzo di Narciso”. Il suo corpo senza vita venne trovato la notte tra il 1º e il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia, come culmine verso un odio omofobo che caratterizzava quegli anni così controversi.
Il film che venne sequestrato racconta di come la famiglia di un ricco industriale milanese viene sconvolta dall’arrivo di un misterioso ospite. Un giovane taciturno, affascinante, che passa il tempo a leggere Rimbaud interpretato da Terence Stamp. Riesce a sedurre la moglie del padrone di casa, l'attrice Silvana Mangano, i due figli della coppia, un maschio ed una femmina, la domestica e il capofamiglia, interpretato da Massimo Girotti. Sconvolti gli equilibri dei singoli e della famiglia, misteriosamente proprio come è arrivato, l’ospite va via. Il romanzo postumo al film è stato scritto dal soggetto stesso della pellicola. Nelle intenzioni di Pasolini, ‘Teorema’ avrebbe dovuto essere un’opera teatrale, ma poi fu realizzato un film. La trama è identica nel libro, il tema principale non è la sessualità senza genere del protagonista, ma la dissoluzione della famiglia borghese. Chiusa in se stessa, alla presenza di un elemento estraneo, cade, si disgrega. L’autore stesso definirà l’opera, «parabola» e il contenuto «una irruzione religiosa nell’ordine di una famiglia borghese».
Teorema è una delle tante opere controverse, bellissime e censurate di Pasolini, che trovava successo e credito soprattutto all'estero e troppo veniva chiacchierato nel suo paese. Un artista che oggi, alla luce di una capacità di discernimento differente, più matura, andrebbe rivisto e analizzato con attenzione per apprezzarne le grandi capacità.