Peter e Mad Onnigrafo Magazine

Peter e Mad

Tutto cominciò una domenica d’estate nella città di Penzance, il comune principale del distretto di Penwyth e minuscolo paesino della Cornovaglia dove l'unica città è Truro. Quell’anno la corrente del golfo si dimostrava in un forte vento caldo che faceva impazzire i poveri còrnici e che le sporadiche piogge non riuscivano a placare.

Il paesino era raccolto intorno al prete di quella città di pescatori, che stava dicendo l’omelia. Tra tutti un ragazzino, Peter, ascoltava come ogni domenica assorto, ma non particolarmente attento. Ma quel giorno sarebbe cambiato tutto. Sin dall’inizio, Padre Gordon prese a dire che ci sono cose che il Maligno fa sottilmente, che genera in modo subdolo e che fa crescere come se fosse una cosa facile o innocua e poi trasforma improvvisamente perché questo era il destino. Citò un brano dal libro della Genesi in cui si diceva che i musici erano figli di Caino e questo fece scuotere Peter dal torpore, ma quando sentì dire che la mano sinistra era proprio la mano del diavolo, il povero ragazzo sbiancò. Aveva compiuto sedici anni già da qualche mese e gli mancava un’anno, dopo interminabili studi e sofferenze, per diplomarsi al Conservatorio in violino. Ma questo avrebbe cancellato i suoi sogni? Appena finita la messa, si precipitò da padre Gordon e disse: ”Ma siete certo che sia così? Dov’è scritto?” Il viso del ragazzo era rosso dalla paura e dalla rabbia e si esprimeva in un balbettare leggero ansimando per la corsa fatta. La madre sarà rimasta fuori dalla chiesa a chiedersi dove fosse finito suo figlio. Padre Gordon si voltò e domandò a sua volta: ”Cosa dici Peter? Di cosa parli?” Fece un gran sorriso, quello di cui era sempre capace e che dava sicurezza e disse: ”Siediti, stai tranquillo…” e gli porse un fazzoletto bianco di lino con sopra ricamate le lettere G.M.L. Gloria Mary Lane, il nome della donna che amava, ma che per leggi non scritte da lui, non poteva sposare né frequentare. Santa donna che lo seguiva tutte le domeniche a messa nella chiesa del sacro Cuore di Saint Mary, da ormai trent’anni. Peter prese a respirare profondamente -inspira ed espira- come diceva il professore di ginnastica a scuola. E prese a snocciolare il suo ragionamento: “io sono mancino…” L’espressione di padre Gordon rimase imperturbabile. Peter continuò: “ e suono il violino… quindi sono figlio di Caino e destinato al male?” Per un attimo il viso del parroco inglese rimase impassibile, poi disse serio: ”Figliolo.” Si aprì il colletto della camicia e si asciugò con un panno bianco. Il collo gravato dai segni dell’età era umido per il gran caldo di quella stagione. Si sedette e si concentrò nella pulizia per qualche secondo, quindi tornò a guardarlo: “Queste due cose” e lo guardò fisso negli occhi ” segnano solo in potenza un peccatore. Non ne sono segno distintivo. Comprendi?” Gli fece un gran sorriso e gli pose la mano sulla spalla. La strinse per un po’ e aggiunse: ”Sei un ottimo cristiano figliolo. Segui la bibbia come c’insegna la nostra fede e non dubitare del Signore. Egli t’ha salvato! Adesso va’. Non fare spaventare tua madre!” Detto questo, lo spinse fuori sorridente e gentilmente con entrambi i palmi verso la porta della sagrestia.

Tornato a casa, Peter ci pensò per tutto il giorno e non riuscì a dormire la notte. Aveva preso la Bibbia varie volte ma il testo della Genesi era molto preciso e non lasciava adito a dubbi. “Ora il nome di suo fratello era Jubal, che fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra e il flauto.” Certo, non era nominato espressamente il violino, ma non è forse vero che lui era un musico? A detta di padre Gordon, però, se avesse seguito la Bibbia non avrebbe avuto problemi. Questo sarebbe stato sufficiente a salvarlo? La predestinazione non era forte proprio perché le sue parole erano scritte nella stessa Bibbia? Alla fine, cedette semplicemente all'incoscienza, senza arrivare ad una conclusione, dopo un cervellotico lavoro di meningi. Fu quella notte che Peter iniziò a fare strani sogni. A tutta prima li ignorò, anche perché non provava neanche a controllarli, erano sogni! Ad un tratto Peter capì che questi sogni si avveravano. Per un attimo pensò che fosse Lucifero stesso a mandarli, ma questi sogni lo spingevano ad agire, a cambiare possibilità negative di vita. E decise che sarebbe dovuto intervenire. Non era mai stato un gran parlatore, né un grande compagnone. A vederlo poi, chi lo avrebbe creduto? Chi poteva dargli corda? Sì, Peter era solo un ragazzino, uguale a tutti gli altri. Ma Peter Parker, non solo il nome ma tutta la vita di Peter era segnata dai fumetti e dagli insegnamenti sui fumetti del padre, insegnava: "da grandi poteri derivano grandi responsabilità" e lui non si sarebbe tirato indietro. Avrebbe trovato un modo per aiutare chi aveva intorno, anche se ora gli sfuggiva proprio! Diversamente da quello yankee, però, lui avrebbe amato o almeno…ci avrebbe provato!

Tuttavia non agiva. La paura di sbagliare era così forte che, anche quando i sogni diventarono vere visioni, semplicemente evitava di farsi vedere in giro oppure, se era in giro, sosteneva di avere un semplice giramento di testa. Questo finché non incontrò Madeleine, appena arrivata a scuola dalla Normandia francese, e i sogni persero importanza. La Maddalena del Vangelo era una peccatrice, la sua era uno splendido fiore di queste parti dai capelli rossi, con profondi e limpidi occhi verdi. Il suo sguardo si perse in quello di lei per un secondo e non pensò minimamente a quella figura biblica. Quando lo vide lei sorrise e lo superò. In paese si diceva che Peter fosse strano, ma lei pensò a lungo al suo sguardo e a quegli occhi neri scuri, mentre tornava dalle commissioni per sua madre. Peter invece rifletté a lungo prima di convincersi che doveva superare la paura e conoscerla. Nonostante le parole di Padre Gordon, lui era convinto che un piccolo aiuto gli sarebbe potuto servire, chi meglio di una che portava il nome della peccatrice dei Vangeli? Nella sua mente in perenne movimento, la Maddalena redenta rappresentata dalla Mad dei suoi giorni era la persona migliore per avere questo aiuto. Peter non fu preparato alla reazione di sé stesso, quando, un mese dopo che l’aveva incrociata, era già primavera e quindi a quasi un anno da quella domenica risolutiva, si decise ad andare oltre al solito ciao, visto che già si erano presentati. Stavolta si era studiato un lungo discorso, che forse era una lunga frase che non arrivava neanche ad un semplice periodo. Quando la vide nel piazzale della chiesa, però, balbettò con un tono troppo entusiasta il solito: "Ciao Mad!". E mandò a quel paese le belle parole e tutti i discorsi. Rimase lì con dipinta in viso quella che sembrava un’aria ebete ma, in realtà, era quella delle sue visioni. Madeleine era la protagonista assoluta e, ovviamente, lei lo ignorava. Peter allora rimase lì a subire la visione, occhi spalancati e viso contratto per la tensione. Lei lo guardò per un secondo e gli sorrise. Si era accorta di lui, dei suoi sguardi, ma lui non parlava come adesso. E se anche lo faceva, parlava pochissimo prima di arrossire e non c’era verso di cavargli altro di bocca. Avrebbe aspettato per un po’, così si disse, poi avrebbe pensato a qualcun altro. Quindi superò la piazza dove c'era il municipio, poi la chiesa di saint Mary, le passò di lato e lei si avviò verso il quartiere di Madron. Lì abitava, infatti, a nord di Penzance. Peter si riprese e abbassò la testa per la delusione di vederla andare via, ancora. Si scosse subito però, ricordando la visione e arrivò appena in tempo per spingerla dall'altra parte della strada. Lei s'alzò allora, pronta a dare un pugno in testa chiunque l’avesse spinta e disegnarne l’immagine sull’asfalto quando vide un camioncino rosso fermo a pochi passi da lei e il farmacista, il signor Jones, che biascicava delle scuse, accalorato. Poi scorse Peter accanto a lei, tutto rosso. Quindi capì e disse: ”Grazie Peter!” Peter intanto, come Paperino aveva le mani dietro la schiena e muoveva le punte dei piedi guardando a terra. Allora Mad decise di prendere l’iniziativa: ”Posso offrirti da bere per ringraziarti? Così magari mi dici come facevi ad essere qui, giusto in tempo…”

Sotto lo sguardo del farmacista che sorrideva e, come mezzo paese aveva sperato che questa coppia si formasse, lei prese il braccio d’un Peter rosso fino alla punta delle orecchie, stupito e contentissimo. Insieme i due si avviarono verso il caffè più vicina.

Dopo qualche tempo Peter riuscì a dichiararsi e i due si fidanzarono addirittura!

Da quel giorno e grazie a Mad, il Salvacontea, così lo chiamavano

affettuosamente tutti, divenne il beniamino di tutto il Penwyth perché si lasciò finalmente andare ai sogni. Certe volte, soprattutto quando c’erano di mezzo feriti, si sentiva malissimo perché non riusciva ad aiutare quanto avrebbe voluto. Ma si diceva che prima o poi ci sarebbe riuscito. In giugno si diplomò al conservatorio con ottimi voti e una sera decise che a settembre sarebbe andato a studiare in una scuola di musica dell’Inghilterra. Nonostante i sogni, nonostante le sue insicurezze. Il sabato successivo, suo padre gli regalò un fuoristrada nero. Era di seconda mano certo, ma per Peter fu segno che suo padre approvava la scelta. Era orgogliosissimo tanto che decise di portare Mad con sé a vedere il tramonto giù al porto di Newlyn dove c’era una splendida vista. Il sorriso di lei quando lo propose, lo convinse che sarebbe riuscito anche a dirle che intendeva andare in Inghilterra a studiare violino da settembre. Sarebbe stata d’accordo? Calmo Peter, una cosa per volta! E sorrise. Mentre il tramonto si spegneva nelle acque della Manica, Peter abbracciò Mad e non si sarebbe mai detto che, solo un anno prima, s'era sentito tanto strano e aveva avuto tanti problemi. No, lui si sentiva quasi normale e programmava l’estate con Mad, altro che Caino e i suoi figli!