Padrona: questa sera solo orale Onnigrafo Magazine

Padrona: questa sera solo orale

“Buona sera cara”

“Tesoro sono in camera”

Lascia il giaccone all’ingresso, sul poggia abbiti dietro la porta. Passa in cucina a prender un bicchiere d’acqua, la giornata calda e afosa gli ha seccato la gola, e non è riuscito a bere qualcosa da ore.

Quando entra in camera la trova in piedi affianco al letto.

Un corpetto nero in pelle, le copre la vita. A tenerlo chiuso quattro ganci legati a degli anelli sulla parte opposta.

Il seno in vista, due strisce di cuoio nero che si uniscono sulla parte superiore grazie ad un anello, ne delineano il profilo, ed il cuoio che parte da questi girando dietro il collo lo solleva. Le calze nere a rete agganciate al corpetto, le fasciano le gambe, mentre un paio di scarpe nere, con un plateau ed un tacco esagerato le chiudono il piede. Sotto niente intimo, completamente rasata, mostra il suo sesso in tutta la sua bellezza.

Si avvicina sciogliendo il nodo della camicia, osservando la moglie mai vista cosi.

Lei con un gesto perentorio, allunga la mano, il palmo aperto in sua direzione, gli fa capire di fermarsi.

“Alza le braccia maritino bello”, con un tono tra l’imperativo ed il sensuale.

Una fascia di cuoio avvolge i polsi, una corda fissata ad un gancio sulla parete le tiene alte.

Gli si avvicina con delle forbici lunghe, non taglia il tessuto, ma solo il filo che tiene i bottoni, gli allarga la camicia facendole scivolare sul suo petto.

“Tesoro, che intenzioni hai?”

“Zitto!” Mentre la mano libera, apre piano la fibbia della cinta e la sfila dai passanti; unisce le due estremità, lo frusta, senza segni né dolori.

Si libera di forbici e cinta e inizia a morderlo; prima le labbra, lui cerca di baciarla, lei si allontana per poi riavvicinarsi velocemente e morderlo di nuovo.

Scende sul collo, sulle spalle; niente baci, solo morsi.

Avvolge i suoi capezzoli, con le labbra; li succhia e poi li morde.

Lui non pensava potesse piacergli una cosa del genere, e l’erezione nei suoi pantaloni lo coglie sorpreso.

Gli slaccia i pantaloni, passa le mani sotto l’elastico degli slip,

“Vedo che lui non disdegna, guarda come cresce”

Gli prende i testicoli, stringendoli fino al punto di non dolore; ci gioca, si abbassa. Entrambe le mani afferrano pantaloni e slip, li portano alle caviglie, ma non li sfilano.

Si rialza fa due passi in dietro.

“guarda come è bella”

Passandosi un dito tra le grandi labbra, le allarga, gli mostra l’entrata rosea.

Due dita entrano ed escono umide, si avvicina, gliele porta tra naso e bocca.

“Lo senti il suo odore, ti piace vero?” Accarezzandogli le labbra.

“Cazzo se mi piace lo sai”

Si riabbassa, lo avvolge con le labbra; con le mani, continua scoprirgli il prepuzio, con la lingua continua ad accarezzarlo. Torna a prenderlo in bocca, vuol farlo impazzire, sa quanto gli piace.

Si stacca di nuovo, si alza, porta le mani sul seno, strizza i capezzoli.

“Ti piace vero, ti piace mordermi il seno, sappi che piace anche a me quando lo fai, ma oggi gioco da sola.”

“tesoro, non puoi farmi questo, non ce la faccio più”

Torna a succhiarlo, avida, una mano su di lui… una mano tra le sue gambe.

“amore slegami ti voglio”

“no, stasera solo orale”.