Il ciclo Onnigrafo Magazine

Il ciclo

«Buongiorno Oriana»
«Buongiorno uno stra cazzo. Sto nervosa stamattina»
«Pensi che non lo sappia?»
«Ecco, è arrivato il tuttologo di turno. Si può sapere chi sei e perché mi hai chiamata tanto presto?»
«Davvero non mi riconosci?»
«Dovrei? Dai che odio i quiz di prima mattina, soprattutto se ancora non ho bevuto il caffè»
«Vuoi un aiutino?»
«Certo, come no? Chiedo l’aiuto del pubblico»
«Sei spiritosa stamattina»
«No. Ho le palle girate e tu mi fai perdere tempo con cose inutili. Dimmi chi sei e cosa vuoi e finiamola qui»
«Mi deludi. Ci conosciamo da così tanti anni...»
«Non dirmi che sei quella stronza della mia coscienza! La parte grezza da scaricatore di porto. La voce è maschile in effetti. Che cazzo ho combinato per tirarti in ballo tanto presto?»
«Potrei essere una specie di coscienza, ma sto più in basso»
«Sei il verme solitario? Pinocchio aveva il Grillo Parlante, io potrei tranquillamente avere un verme solitario per coscienza»
«Simpatia portami via. Sei acida come il caffè solubile. Ok te lo dico. Sono il tuo ciclo»
«Ancora peggio della coscienza sporca. So che ci sei, non serviva un’interurbana intestinale»
«Devo darti una bella notizia, non potevo aspettare che lo scoprissi da altri»
«Te ne vai per sempre?»
«No, beh non esageriamo adesso. Non è ancora giunta la mia ora»
«Allora non è una bella notizia»
«Ma come? Non sei incinta ma non sei neanche troppo vecchia per la menopausa, dovresti ringraziarmi per farti sentire così donna»
«No, guarda, mi sa che hai sbagliato approccio. Non puoi dire certe cose a una come me nel primo giorno di ciclo. Sto male, ho tutto il peso in avanti che neanche Pamela Anderson in Baywatch e sanguino come Carrie nel film horror, ho pure lo stesso suo istinto omicida. Secondo te dovrei ringraziarti?»
«Certo che voi donne non sapete accontentarvi»
«Avrei preferito fossi la mia coscienza, lei mi consiglia almeno, tu rompi proprio i coglioni»
«Ora mi offendi! E io che volevo solo dirti che oggi è la giornata mondiale dell’empatia»
«Lo so da me, non serviva me lo ricordassi tu»
«Speravo ti aiutasse a empatizzare con me, ma il tuo è un caso perso in partenza»
«Empatizzare con te? Cavoli hai ragione»
«Davvero? Sarai anche più gentile con me?»
«Certo, come no. Guarda inizio subito. Vedi gentilmente di spostare il tuo deretano lontano da qui»
«Scusa?»
«Vaffanculo! Volevo dire vaffanculo cercando di essere gentile, ma con te non ce la faccio, mi dispiace»
«È un no il tuo dunque?»
«Vedo che sei intelligente. Adesso vedi di non vendicarti troppo che il mese scorso son quasi svenuta»
«Tu sei una brutta persona»
«Anche tu non scherzi e non sei una persona»
«Avrai presto mie notizie»
«Ho già pronta la pastiglia. Ora vai che ho un sacco di cose da fare e l’entusiasmo di un bradipo prima della ginnastica. Ci si vede in giro»
«Ingrata»
«D’altra parte, è così»

E anche oggi, empatizzo domani

Oriana Turus - realtà e copyright 2020 -