La parte nascosta di me Onnigrafo Magazine

La parte nascosta di me

Blocco la corsa di Chiara appena in tempo, prima che attraversi la strada senza guardare. È scappata senza lasciarmi il tempo di dire niente e ora posso solamente stringerla a me per toglierle i brividi.

Le poso una carezza sul viso, pallido per lo spavento e il senso di colpa.

«Dove pensavi di andare?» 

Il mio tono è ironico, ma, se non l’avessi acchiappata in tempo, avrebbero potuto investirla.  

«Non lo so, ma è tutta colpa tua se ho rischiato di morire. Ti ho detto che la tua presenza mi fa sragionare. E io avevo in testa l’idea di baciarti.»

«Ti saresti tolta il pensiero facendolo, semplicemente. Così invece hai rischiato di non poterlo fare mai più.»

«Mi dispiace Jason, non sai quanto. Vorrei tanto farlo ma ho troppa paura di come possa sentirmi dopo. Dopo Lane nessun uomo si è mai avvicinato a me, non gliel’ho permesso. Dopo tanto tempo, arrivi tu e come un uragano spazzi via la mia tristezza e le mie insicurezze. E questa cosa mi fa paura.» 

«Che tu sia spaventata lo capisco, lo sono anche io, devi credermi. Ma vorrei che imparassi a fidarti di me.» 

«Mi fido di te, Jason. È di quello che provo che non mi fido. Ho bisogno di certezze. Non posso permettermi altro dolore, non sarei in grado di gestirlo. Non ti ho baciato perché quello non era il momento né il luogo adatto. La tua fragilità mi ha disarmata e mi ha spedita dritta all’inferno. Jason, anche io ho bisogno di saperti felice per stare bene.»

«Chiara, io sono felice. È solo grazie a te se sono riuscito a ricucire il mio cuore spezzato. Tu lo hai fatto battere di nuovo ed è una sensazione talmente bella che credo di non meritarmela.»

Mi accarezza e io rimango incatenato al suo sguardo. Avvicina il viso al mio respirandomi addosso. Posa le labbra sulle mie, delicatamente, come se avesse paura del suo stesso gesto.

Si allontana quasi subito, si porta una mano alla bocca, la sfiora con due dita.

Rimango immobile in attesa della sua prossima mossa perché io, davvero, non sono in grado di dire o fare nulla.

«Volevo sapere cosa si prova.»

«A fare cosa?»

«A baciare l’uomo di cui credo di essere innamorata.»

Deglutisco, in debito di ossigeno. Siamo ancora abbastanza vicini da fondere battiti e respiri. 

«L’hai sentita anche tu, Jason?» mormora.

«Cosa?»

«La scossa. E quella bellissima sensazione di essere vivo.»

Eccome se l’ho sentita… Fuoco e ghiaccio, paura e coraggio di osare.

Come un fiume in piena, mi lascio travolgere da quel battito impazzito che non mi lascia tregua. Chiara ha appena ammesso di essere innamorata di me, ora sono io quello che deve chiarire i propri sentimenti. 

«L’ho sentita, la scossa. Forte e chiara. È da quando ti ho vista la prima volta che desideravo sentirla.»

«Dici che posso rifarlo?»

«Tutte le volte che vuoi e senza chiedermi il permesso.»

Mi prende il viso tra le mani e mi bacia, questa volta senza timore né incertezza. 

È una sensazione meravigliosa. Una rinascita silenziosa per entrambi.

Si stacca e appoggia la fronte contro la mia. Trattengo il respiro mentre lei stringe le mani attorno ai miei fianchi.

Non resisto più. 

«Ti amo» sparo fuori.

Chiara alza lo sguardo, le brillano gli occhi, tanto quanto i miei. 

«Jason, io…»

La interrompo con un bacio a fior di labbra. Sono un vulcano in eruzione, desideroso di confidare alla donna che ho davanti, quello che provo per lei.

«Fammi finire, ti prego. Due parole non bastano per farti capire come mi sento. È stato difficile ricominciare, sono stato a un passo dal baratro, finché non sei arrivata tu. Con il tuo sguardo triste e contrariato, con il tuo atteggiamento distaccato, con il tuo costante bisogno di certezze. La verità è che tu sei arrivata dal nulla, ma ti sei presa tutto. E io non ho potuto fare a meno di innamorarmi di te.»

Chiara si asciuga una lacrima solitaria, questa volta però, sono sicuro che stia piangendo di felicità.

«Jason, sei la persona meno affidabile che la vita mi abbia offerto, sei un baby-sitter discutibile e un uomo tutto d’un pezzo difficile da domare, un idiota. L’unico meraviglioso idiota che è riuscito nell’impresa di farmi aprire il cuore.»

«E tu hai aperto il mio senza alcuno sforzo. Non smetterò mai di ringraziarti per questo. E non riesco più a contenere quello che provo per te, devo dirtelo o finirò per impazzire. Io ti amo, Chiara. Ti amo perché sei la parte nascosta di me.»

Mi bacia ancora e io tiro un sospiro di sollievo. Sentire il suo profumo, respirare la sua stessa aria, mentre la stringo è una sensazione di appagamento totale e reale.

«Ti amo anche io, Jason, e non sai quanto mi costa dirlo a voce alta.» 




Estratto da “La parte nascosta di me”