Anasyrma, ovvero come una donna scaccia il demonio Onnigrafo Magazine

Anasyrma, ovvero come una donna scaccia il demonio

C'erano una volta, tanto tempo fa in Francia due piccoli paesi: nel primo paesello le persone erano felici e contente mentre nell’altro la gente era triste e odiosa. C'era un motivo per cui le persone erano tristi nel secondo paese ed era legato al fatto che gli abitanti, tanto tempo prima, avevano messo, in segno di scherno, un fico sul ritratto del Santo Padre e per questo motivo furono puniti dal Signore e la loro Terra fu data in mano a Lucifero stesso che la usava come casa di campagna per i suoi diavoli. Ecco il perché di tanto malcontento.

Un giorno arrivò nel paese un giovane diavolo, inesperto e anche un po' imbranato.

Passeggiando per la campagna incontrò sul suo cammino un contadino che si chiamava Filippo che lavorava la terra con molta fatica. Il diavolo propose al contadino di aiutarlo e in cambio si sarebbero dovuti spartire poi i proventi della terra. Furbo e scaltro il contadino propose che a lui sarebbero andate le spighe secche del grano, mentre il diavolo si sarebbe preso le radici. Dopo la mietitura contadino e diavolo andarono al mercato e lì il diavolo si accorse di essere stato ingannato perché il contadino vendeva la sua parte di raccolto senza problemi, ma ovviamente nessuno comprava le sue radici.

L'anno successivo Filippo decise di coltivare carote e rape e, sopraggiunto il diavolo che voleva riprendersi il maltolto, convinto di fare un grande affare decise, ricordando l’accaduto dell'anno precedente, di prendersi le foglie del raccolto e di lasciare a Filippo le radici. Ma anche questa volta il diavolo venne fatto fesso poiché al mercato la gente comprava le carote ma non comprava di certo le foglie del diavolo.

A questo punto il diavolo infuriato andò a casa di Filippo e lo minacciò con l'intenzione di ucciderlo per i raggiri che aveva subito. 

Il contadino tuttavia venne subito sostenuto dalla sua donna che gli disse di non preoccuparsi troppo poiché sarà lei ad occuparsi del diavolo. Filippo scappò via spaventato  e andò a nascondersi in un grande vaso di acqua santa in una chiesa, mentre intorno tutti i preti cantavano il Vade retro per scacciare il diavolo che continuava ad urlare furioso per le vie del paese.

La fanciulla restò a casa a sgranare i piselli mentre aspettava tranquillamente l'arrivo del diavolo. Quando lo vide dalla finestra arrivare alla porta di casa la giovane si scarmigliò i capelli alla rinfusa e corse fuori urlando. “Filippo! Tremendo traditore! Orribile uomo cattivo! Mi ha ferita quel meschino, ha detto che doveva allenarsi prima di battersi con te e per farlo mi ha graffiato orribilmente."

La fanciulla allora tirò su la gonna e mostrò il graffio al demonio. Ma il graffio era la sua vagina e il diavolo, spaventato da una ferita così grande, ebbe talmente tanta paura della forza di Filippo che addirittura si fece il segno della croce e scappò via abbandonando per sempre quel paese. Così tutto il villaggio, i preti e il popolo di contadini festeggiarono la sconfitta del diavolo.


Si potrebbe dire che la donna ne sa una più del diavolo, ma non è solo questo. Questa favola libertina scritta da La Fontaine, il favolista francese alla corte di Luigi XIV nel 1674, mostra furbizia e difetti degli uomini. Ma questa cosa di esorcizzare un demonio mostrandogli la vagina è un gesto antico che veniva a quanto pare utilizzato anche in tempi meno remoti.

In greco questa azione ha un nome specifico: è detto anasyrma ed è usato in relazione a certi rituali religiosi o come esorcismo nei confronti delle navi, che prima di salpare dovevano essere liberate dai demoni.

L'anasyrma è dunque l'antico rituale di alzarsi le vesti e mettere a nudo le parti intime, che appunto serviva a scacciare le influenze negative e a propiziare un buon raccolto. 

Si tratta di un rituale dalle origini arcaiche molto precedenti alla cultura ellenica, in Grecia questa sacra gestualità era stata attribuita alla dea Demetra, che poi l'aveva tramandata a tutte le donne. 

Anche in Egitto le donne compivano l'anasyrma in onore della Dea Gatta Bastet che vegliava soprattutto sulla sfera sessuale, sull'intimità femminile. Era dunque un atto sacro che aveva lo scopo di lasciar diffondere "le magiche amorose effusioni femminili e serviva come potente amuleto contro gli influssi maligni". 


Ma poi l'anasyrma muta di forma.

"E con le grandi religioni monoteiste si farà a gara a chi avrà più irriverenza e disprezzo per la donna che fondamentalmente serve solo per essere fecondata e per trasmettere alle generazioni la fede di un tempo. La donna, soprattutto quando fisicamente è bella, è pericolosa, è talmente spaventevole che è capace col suo sesso di atterrire perfino un demonio". (Fonte Uaai)


Potremmo dire dunque che questa ostentazione scaccia demoni è un po' l'origine del pussy power.