Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, conosciute ai più con il nome del primo romanzo, Il Trono di Spade, sono una saga letteraria e cinematografica di enorme successo.
Il suo creatore, George R. R. Martin, non aveva idea di quanto seguito avrebbe avuto la saga quando, nel 1991, iniziava a mettere insieme i primi capitoli di A Games of Thrones. Tra la stesura della pagina di un romanzo e quella di una sceneggiatura, le cose procedettero (già) al rilento, con il primo romanzo della saga che venne pubblicato del 1996 con pochi risultati in termini di vendite. Solo con l'uscita de Lo Scontro dei Re e una spintarella di Robert Jordan, autore de La Ruota del Tempo, le Cronache iniziarono a farsi conoscere al grande pubblico.
Da quel momento la strada è spianata. Martin pubblica Tempesta di Spade nel 2000, Il Banchetto dei Corvi nel 2005 e una Danza con i Draghi nel 2011. Poi si forma un buco di oltre dieci anni, un vero calvario per tutti i fan della saga. Se l'attesa snervante di due o tre anni (che con la Danza si erano dilatati fino a sei) provocava malumori tra i lettori, la voragine che ci separa dalla pubblicazione de I Venti dell'Inverno ha provocato una vera e propria rivolta della fanbase, con minacce e insulti.
La serie televisiva prodotta dalla HBO è andata in onda tra il 2011 e il 2019, riuscendo a mitigare la voracità di una fanbase che, come purtroppo accade sempre più spesso negli ultimi anni, non è mai sazia. Una volta terminata (male, ma questo è un altro discorso) la serie, i lettori sono tornati a bussare alle porte, fisiche e virtuali, di George Martin. Due domande affollano da anni blog, bacheche e socials: quando sarà pubblicato I Venti dell'Inverno e, soprattutto, perché George Martin ci sta mettendo così tanto?
L'ipotesi del blocco dello scrittore è da scartare a priori. Martin è sempre stato uno scrittore e sceneggiatore prolifico. C'è chi ha perfino ipotizzato che, inondato da montagne di denaro, Martin abbia abbandonato la penna nel calamaio e si stia crogiolando a bordo piscina godendosi i propri introiti.
La verità è molto più semplice e comune di quanto si pensi. George Martin è impegnato. Carico di cose da fare come non mai.
Nonostante la serie HBO sia conclusa liberandolo da un impegno non da poco, Martin è coinvolto direttamente nella produzione e la sceneggiatura di altre cinque serie spin-off, sta ultimando altre due pubblicazioni, gestendo un'associazione non-profit e collaborando con alcune serie di stampo sci-fi.
E, a chi gli chiede che cosa dovrebbe accadere alla serie in caso di un suo decesso (George Martin ha pur sempre settantatre anni), egli ha risposto che ha già pronto un autore che finirà la saga al posto suo.
Ma noi gli auguriamo di campare fino a vergare la parola "fine" al termine della sua opera magna.