Fonte immagine: Mad Max: Fury Road (Warner Bross ©2015)
Mai freddo ho sofferto
più ch’avvolto dal buio
nell’immane Deserto
L’ombra del cielo stellato
s’è già sparsa, uniforme
a celar le gravi orme
del viandante disgraziato
Distesa rovente senz’incerto
la sabbia d’un mare infuocato
da forma di duna ad informe
latebra d’un demone irato
che lascia nell’alma sconcerto
Là, nel sole e nel vento, la fine
ed invisa zavorra che avverto
ai miei piedi, nel feudo bruciato
di tribù le cui spade han danzato,
s’accompagna al sentore ormai certo
che d’arsura vedrò mai il confine
Fuoco battente ma mai divampato
vento sferzante d’un genio deiforme
sabbia invadente pur negli occhi infine
materia ed energie in un colosso
come barriera atavica e gigante
che travolge e ricopre anime ed ossa
come una fiera a guisa di tempesta
E m’assale con ritmo incalzante
altra belva dal colpo già inferto
a levar la coscienza che resta
mentre il dubbio con ghigno s’appresta
ad un fata morgana malcerto
e mi tenta con sguardo ammiccante
Ma sento e nel cuore m’accerto
che solo invitato alla festa
sia’l boia che arride a mia fossa
quell’unica voce in mia testa
che nel solipsismo ha suo serto
Nostalgia cupa s’assesta
ove lacrima si è mossa
solitaria alla riscossa
di sereno in nube mesta
Alla fine diserto
una guerra in cui sono
Leviatano in Deserto