Broadcast - Yourself Onnigrafo Magazine

Broadcast - Yourself

 

La cosa più assurda, era che internet gli mancava più di ogni altra cosa.

Gli mancava la casella di posta elettronica, gli mancava Facebook, gli mancava la pagina dell'errore di caricamento... Persino il logo rotondo, rosso, giallo e verde di Google Chrome, che spiccava sul suo desktop.

Ciro odiava quel manicomio. E poco gli importava se i dottori e gli infermieri si ostinassero a dire che il nome corretto fosse centro d'igiene mentale e che i manicomi non esistessero più, quella, per lui, era la prigione dei matti. Ogni giorno, sveglia alle sei, colazione a base di pillole e acqua minerale, e poi iniziava la giornata, una lunga e soporifera kermesse di squinternati che andavano dal signor De Giorgis, l'uomo che beve l'acqua rovente dei termosifoni, alla signora Bonelli, che non riesce a parlare senza urlare la parola scroto tra una frase e l'altra. Era già passata l'ora del pranzo, e Ciro sapeva di dover parlare col dottor Giolitti, prima di potersi gustare l'ennesima roba cotta a bagnomaria che non rendeva minimamente giustizia all'animale che era stata in vita.

Il dottore non era né un acido figlio di puttana come quella di Qualcuno Volò sul nido del Cuculo, né l'amicone new age di Quattro Pazzi in Libertà. Anzi, per essere uno strizza-cervelli, era piuttosto atipico. Era molto minuto, un metro e settanta di ossuta magrezza, i capelli lunghi e lisci, perfettamente ordinati e raccolti in una coda di cavallo. Aveva molti anelli d'oro sulle mani e un pizzetto come D'Artagnan che gli decorava il mento. La cosa che, secondo Ciro, lo allontanava dalla figura dello psichiatra, era il fatto che, questo look da Jesus Christ Superstar mal si prestava alla maschera di rughe regalatagli dall'età. Giolitti avrà avuto circa una sessantina d'anni e, vista la sua professione, avrebbe dovuto smettere di giocare al figlio dei fiori.

- Buongiorno, Ciro... - esordì il dottore, una volta entrato nella stanza, -... come ti tratta il mondo?
- Una merda, dottore. E lei?- Ciro se ne stava seduto a guardare fuori dalla finestra sbarrata. Non si interessava a Giolitti, non lo aveva mai fatto. Dall'alto dei suoi diciassette anni, guardava tutti con superiorità, senza degnare di uno sguardo le persone che parlavano con lui. 
- Non mi lamento, grazie per l'interessamento...- l'uomo, dopo aver piazzato la sua telecamera, si sedette davanti al ragazzo, aprì la sua cartellina e disse -Dunque, se non sbaglio, eravamo rimasti con una promessa...
- Quanto tempo dovrò restare qui?
- Andiamo, Ciro... Ne abbiamo già parlato, ricordi? Quello che vogliamo è che tu stia...
- "Bene", sì, lo so... Ma se smetto di chiederlo ho paura di diventare pazzo davvero... 
- Beh, mettiamola così, più cose mi racconterai e meno tempo impiegherò per aiutarti.
- Mmh... Sembra quasi una minaccia.
- Di cosa volevi parlarmi, l'ultima volta? Hai detto di volermi dire tutto.

Ciro distolse l'attenzione dal mondo esterno, ed iniziò a guardarsi le mani, mentre si toglieva le robacce rimaste sotto le unghie. Non serviva essere psichiatri per capire che qualcosa lo spaventava. Ad ogni modo, il sentimento che i più gli avrebbero visto addosso, in quel momento, era la rassegnazione. Qualsiasi cosa gli ribollisse dentro, era giunto, volente o nolente, il momento di parlarne.

- Va bene, dottore, giochiamo ai pazzi... Lei è credente?
- Mmmh... Immagino di no. No.
- Già, me l'aspettavo... Beh, lasci che le dica una cosa: si sbaglia. Si sbaglia lei, si sbaglia Christian Ice e si sbaglia circa il sedici percento della popolazione mondiale... 
- Chi è Christian Ice?
- Uno youtuber. 
- Come te?
- Sì, ma non mi faccia perdere il filo del discorso... Che stavo dicendo?
- Che mi sbaglio.
- Esatto. Si sbaglia. Dio esiste.
- Mh... Sarà il caso che lo scriva...
- Senta, dottore, lo so che è difficile da credere ma...
- Difficile? Sciocchezze! Assume tutto un altro senso, ora! Statue che piangono sangue, la Madonna che appare ai pastorelli, milioni di fedeli in tutto il mondo, l'evasione fiscale...
- Ok, stiamo di nuovo deragliando.
- Si, giusto. Continua.
- Quello che il mondo è stato abituato a pensare è che sia Dio a fare l'uomo. In realtà, è tutto il contrario... È l'uomo a fare Dio.
- Ciro, quello che mi stai dicendo è davvero molto interessante ma...
- Non so perché. Nessuno lo sa... La chiami magia, la chiami teologia antropologica, la chiami... la chiami come vuole. Ad ogni modo, quando molte persone credono in qualcosa con ogni fibra del proprio essere, quel qualcosa prende forma. È la regola...
- Capisco. Quindi, seguendo la tua logica, c'è davvero Babbo Natale al polo nord, che costruisce giocattoli coi suoi folletti, o la befana o...
- Sì, sì, sì... Esistono. Esistono tutti: Zeus, Allah, Thor, Tezcatlipoca... Gli dei esistono, dottore. Dal primo all'ultimo. E più gli uomini li credono potenti, più lo diventano... E questo ci porta a me.
- Ottimo.

 - ... Si regga forte, ok?
- Sono pronto.
- Io... Sono Cernabog il nero.

Una folata di disagio, sotto forma di silenzio, si abbatté sui due. Fu Giolitti a romperlo 

- Wow...- disse, - Caspita!
- Non ha idea di chi sia, vero?

- Onestamente... No, mi spiace.
- Non c'è problema, lo so... È per questo che tutto è iniziato. Già negli anni '30 ero diventato un lontano ricordo, ma Walt Disney mi mise in quel suo cartone animato e in qualche modo ho riacquistato linfa...
- Walt Disney?
- Per un periodo ero diventato la paura principale dei bambini, ma entrai in conflitto con l'uomo nero e il bau bau, che già non se la passavano bene, dopo la creazione di quelle maledette lucine che mettete sulle prese elettriche...
- L'u-uomo nero?
- ... ma poi, si sa come vanno queste cose, sei sulla cresta dell'onda finché il film dove compari è di moda poi, puf! Arrivederci e grazie
- Aspetta, aspetta, aspetta puoi... Puoi fermarti giusto un attimo e...
- Sì, giusto, scusi. Troppe informazioni tutte insieme.
- Tu sei un dio. È giusto? È quello che hai detto?
- Sì, Cernabog il dio malvagio.
- Bene e... E a che mitologia...
- Sono originario della Russia. Il mio nome veniva invocato dalle tribù slave occidentali del dodicesimo secolo.

 - Capito... E che facevi?
- Come?
- No, dico, eri il dio malvagio. E quindi?
- È proprio questo il punto. Io sono soggetto alle interpretazioni dei fedeli e, negli anni, ho avuto tante di quelle interpretazioni diverse... Sono stato il dio del male, ma sono stato anche evocato per riportare gli equilibri sulla terra... Alcune tribù bevevano sangue dal calice per esortarmi a dividere i disonesti dagli onesti, e roba così, insomma... Ho fatto talmente tante cose... Però, poi, arrivati all'epoca moderna, ho iniziato a sbiadire... A diventare...
- Mortale
- ... Già... Mortale...

Per un momento, lo sguardo di Ciro tornò a posarsi sulle sbarre alla finestra. 

- Di base, è quello che vogliono tutti, no? Emergere. Essere ricordati... Solo che l'anonimato pesa un po' di più quando in principio eri un essere immortale dal potere inimmaginabile... 
- E quindi cosa hai fatto?
- Sul momento nulla... Sul momento, mi sono limitato ad aspettare. A lasciarmi scomparire dal ricordo della gente e dal mondo... Vede, grazie a quei fumetti idioti, Thor non morirà mai. A secoli di distanza dalla sua comparsa, continuano a fare film e videogiochi su di lui e sugli Dei vichinghi. La gente continua a tatuarsi lo spirito cavallo dei nativi americani sulla pelle... Persino Satana ha i suoi sostenitori e le sue applicazioni commerciali... Ma a chi interessa di un dio Slavo con cui Wikipedia non riesce a riempire nemmeno una pagina intera? A nessuno, ecco a chi. 
- Ce l'hai parecchio con Thor, eh?
- Pfui... Quel pompato idiota non saprebbe nemmeno indicare sulla cartina dove abitava il popolo che lo venerava... Lo sa che secondo le saghe nordiche era rosso di capelli? Beh, si è fatto la tinta bionda, per somigliare di più al tizio che lo interpreta nei film! Avevo un astio immenso, nei confronti di Thor... Lo odiavo... È per questo che ho aperto il canale.

Giolitti si alzò in piedi. 

- Sai, Ciro, io non ho mai visto i film di Thor…

isse e, mentre si toglieva gli occhiali per riprendere un minimo di professionalità, spense la telecamera che, fino a quel momento, aveva ripreso tutta la conversazione.
- Ah, non si è perso niente. Il primo, forse, aveva qualche punto di interesse, ma dal secondo... Pura merda. Per non parlare di quell'accozzaglia di effetti speciali con tutti quei supereroi stipati in locandina.

 - Ok, quindi, in sostanza, il grande Cernabog era invidioso di Thor, giusto?
- Invidia... Non la definirei proprio invidia, io... Io sono migliore di lui, voglio dire, andiamo! Mentre quello ammazzava giganti e beveva birra io plasmavo l'oltretomba punendo i disonesti! Vorrà pur dire qualcosa, no?
- E cosa hai fatto?
- Ho parlato di lui! Ho aperto il canale su YouTube e ho iniziato a recensire i suoi film, i suoi fumetti... Quella roba imbarazzante che sono i suoi videogiochi... 
- E poi?
- Eh, poi il successo... Quello che non avevo capito è che, in questa società moderna che avete creato... In questo mondo senza dei in cui vi ostinate a vivere... In realtà... in realtà avete solo spostato i riflettori sulla gente sbagliata.
- Temo di non capire.
- Dottore, i giovani d'oggi non sono più interessati agli dei. Vanno a catechismo annoiati, strascinando i piedi… le ragazze fanno pompini in cambio di ricariche telefoniche, insomma... Insomma, non è più tempo per dei ed eroi. E, di conseguenza, non è più tempo per fedeli e peccatori...

Ciro divenne estremamente scuro in volto. Poi, guardando Giolitti fisso negli occhi, dichiarò: 

- Dottore, questo è il tempo dei followers!
Non serviva che il dottore parlasse, per lasciar intuire l'immane confusione che gli vorticava nella testa.

- Dopo il quinto video, le visualizzazioni sono schizzate alle stelle. Centinaia di ragazzine commentavano, dicendomi quanto mi trovassero divertente, intelligente, irresistibile... A poco a poco, il mio potere stava tornando. Grazie a YouTube, ero di nuovo Cernabog il nero!
- Senti, forse sono io che sono un po' troppo vecchio ma... mi stai dicendo che tutti gli YouTuber hanno il potere degli dei?
- Ma no, che sciocchezze! Ovvio che non può succedere ad un mortale! Io sono un dio e, come tale, vivo grazie alle speranze a alle preghiere dei miei adoratori... Era più che naturale che i miei followers avrebbero rimesso in moto il meccanismo ma, giuro, al momento dell'iscrizione, non ci avevo proprio pensato.
- Quindi sei tornato ad essere Cernabog... E cosa hai fatto? Sei andato subito a bere sangue dai calici?
- A parte il fatto che erano i fedeli a bere sangue, ma lei non mi ascolta! Ho detto che il nostro potere varia in base a ciò di cui i mortali ci credono capaci... I miei sostenitori, in me, non vedevano un dio slavo, punitore dei corrotti, ma un ragazzo divertente che fa recensioni. Di conseguenza, diventai ancora più bravo.
- Più bravo a fare cosa?
- Tutto! Montaggio video, sceneggiatura, recitazione... Tutto quello che riguarda la creazione di un video di successo... Poi, un giorno, mi scrisse YouTube, sa come funziona, no?
- Ehm...
- Se tu hai successo con i tuoi video, YouTube ti scrive e ti chiede se vuoi diventare partner. Da lì, puoi iniziare a guadagnare qualche soldo. Aziende di ogni tipo ti contattano e ti offrono denaro o materiali di scena in cambio di pubblicità, e YouTube mette il tuo link sulla home del sito, così da garantirti la maggior visibilità possibile. Per un ragazzino è l'occasione di una vita, specialmente per gli aspiranti filmaker.
- E che succede? Ti fanno firmare un contratto o...
- Per prima cosa, abbiamo fissato un appuntamento alla loro sede di Roma. Ho incontrato questi due tizi che mi hanno spiegato per bene in cosa consiste la partnership col sito. E poi, sì, mi hanno messo un contratto davanti agli occhi...
- E che diceva?

Imbarazzo. Si dipinse sul volto di Ciro come una maschera di bellezza. Per un attimo, il sedicente dio del male perse la sua aria superba.

- No... - disse il dottore, -... non dirmi che hai firmato senza leggere.
- Quei due erano così convincenti e... E poi si trattava di una formalità! Pensavo che avrei dovuto semplicemente continuare a fare video scemi, io... Io non potevo pensare che...
- Ma non serve un tutore, in questi casi?
- No, non con loro... Oltre al fatto che ho detto di essere già maggiorenne, loro hanno delle... robe particolari, tipo...
- "Robe particolari"? Mai sentito niente del genere...
- Ok, va bene, d'accordo! Sono un coglione, va bene?! Non ho letto, ok?! Sono un idiota! Ora posso finire la mia storia?
- Certo, scusami.
- Insomma, firmo questo cavolo di contratto e i due dicono che sono pronto.
- Pronto per cosa?
- È quello che gli chiedo anch'io, ma i due non rispondono... Sorridono, sorridono, mi dicono "stai tranquillo" che non devo aver paura e cose così poi... Poi, niente, li seguo in ascensore. Sinceramente non ho fatto caso al pulsante che hanno premuto e... A dire la verità non credo nemmeno che lo abbiano premuto un pulsante... Siamo entrati nell'ascensore e questo ha iniziato a scendere verso il basso... Ma per una vita, eh...
- A che piano eravate?
- E chi lo sa? Ma di sicuro, non a un'altezza tale da giustificare una discesa del genere... Saremo scesi trenta, cinquanta piani verso il basso.
- Fammi indovinare: siete scesi all'inferno
- Ma no, che cazzata!- rispose Ciro, con quel tono infastidito che sa tanto di delusione, tipico degli adolescenti - Siamo arrivati in una specie di... di sotterraneo di un castello tipo... Tipo i dungeon di Oblivion. Sa? Il videogioco...?
- Facciamo finta che ho capito... Tipo le segrete medievali. 

 - Tipo. Ma più... Come una chiesa... C'erano le colonne, gli altari... E in mezzo a tutto... In mezzo a tutto c'era lui...

Il ragazzo era visibilmente turbato. Qualcosa, in quello che stava ricordando era scomodo e gravoso. Improvvisamente, la freschezza del suo eloquio ebbe un sussulto.

- In mezzo... In mezzo alla sala...- disse Ciro, come se a ogni frase qualcuno gli infilasse un cubetto di ghiaccio nel colletto della felpa, - ... sembrava la morte, ma non era... Sembrava la morte dei Monty Phyton. Quella de Il Senso della Vita... Però non si vedeva il volto.
- Aspetta, la morte nella sua iconografia popolare? Con veste nera e falce?
- Sì... Sì, esattamente... Ma senza falce... E poi era molto più massiccia, più... E se ne stava seduta su questa specie di trono.
- E tu cos'hai pensato?
- Ho pensato che erano cazzi.
- Non ho capito: i due tizi di YouTube ti hanno portato al cospetto della morte...
- No! No... Ho detto che sembrava la morte… E mi fissava con due occhietti rossi che brillavano... Brillavano dentro a tutta l'oscurità del suo viso... Poi i due dissero "giovani! Giovani e video per il grande YouTube!"

Giolitti ascoltava assorto. Non diceva nulla e, per Ciro, era impossibile determinare se il suo silenzio fosse dovuto all'incredulità o all'incapacità di dirgli con morbidezza che fosse pazzo. Comunque, presa coscienza che il commento del dottore non sarebbe mai arrivato, Ciro riprese a parlare.

 -Cioè, era YouTube, capito? Non la morte.
- YouTube...- sussurrò quasi impercettibile il dottore.
- Ma davvero non capisce? È tutto così chiaro! Mi erano già arrivate voci che nel giro stavano comparendo nuove divinità, che rappresentano tipo la televisione o... o il cellulare, o... Ma non avevo mai avuto modo di approfondire la cosa! È quello che dicevo prima, capisce? I mortali non hanno smesso di credere, hanno semplicemente soppiantato i vecchi dei per i nuovi! Se prima credevano in Gesù o in Buddha, adesso credono in Facebook, YouTube e... e quello comesichiama dove si caricano le foto!
- Quello che dici è... Wow, è stupefacente, voglio dire... È quasi affascinante, potrebbe avere ripercussioni antropologiche abissali, potrebbe... È una splendida metafora sul consumismo, sulla perdita dei valori...
- No, dottore... - intervenne Ciro, -... è una tragedia - L'aria divenne un po' più pesante. - I due parlavano di me a YouTube. Continuavano a dire quanto divertenti fossero i miei video e che le mie visualizzazioni gli avrebbero dato altro potere...
- E tu cosa facevi, mentre loro parlavano?
- Io ero terrorizzato! Non scherzo, mi stavo cagando letteralmente addosso! E quelli si sono messi a sorridermi, dicevano che… che capita a tutti all'inizio di avere paura, ma che poi ci si rende conto che è ok, che non c'è nulla da temere... Onestamente, credo che mi avrebbero fatto una specie di magia, un... Un imbonimento a livello cerebrale per...
- Aspetta, aspetta, riordiniamo un po' le cose... Quei due si occupano di prendere la...
- Di prendere la gente che fa video e di fargli fare più visualizzazioni possibili per accrescere il potere di YouTube, esatto! E lei sarebbe quello laureato? Posso finire di raccontare?!
- Scusami, non ero sicuro di aver capito...
- Ha capito! Ha capito perfettamente! Il cerchio si chiude! Questi vogliono l'asservimento completo degli youtuber per guadagnare potere. In pratica, una volta c'erano le preghiere, adesso ci sono le visualizzazioni! E lo avrebbero fatto anche con me se... Quello che le stavo dicendo è che, YouTube deve essersi accorto che non fossi esattamente... umano... Perché ad un tratto si è tipo... Schiuso o qualcosa del genere. Gli è addirittura caduta della polvere dalle spalle, appena si è mosso, giuro... Roba da far venire i brividi... Ha puntato il dito verso di me e ha detto "Ladro!"
- Ladro?
- Ladro.
- E che voleva dire?
- Non lo so... Credo intendesse dire che, prendendomi a bordo, gli avrei rubato le preghiere, dal momento che sono un dio. Non lo so... È incredibile quanto possano essere indecifrabili le parole della personificazione di un sito famoso nel mondo per la sua capacità comunicativa...
- E poi?
- E poi, niente. Il resto è storia: ho colpito uno dei due tizi alle palle, sono scappato in ascensore e, una volta tornato al piano terra sono stato preso dalla security...
- E non ti hanno ucciso.
- No, non l'hanno fatto...
- Perché?
- Non ho capito nemmeno questo... Non ne ho idea. Quando ho raccontato alla polizia tutta la storia, mi hanno spedito da lei...
- Capisco... E ora?
- Cosa?
- Ora vedi ancora YouTube? 
- Cosa?!
- È qui nella stanza insieme a noi?
- Ecco, lo sapevo...
- Non ti sto giudicando, sto solo...
- Ma che razza di domande mi fa? Certo che non è qui, maledizione! E non sarà nemmeno più là sotto! Quegli stronzi avranno fatto sparire tutto dopo che sono scappato, figurati!
- Ciro, non sentirti accusato, io voglio solo...
- Aiutarmi? Se vuole fare qualcosa per me, dottore, mi trovi una webcam e una connessione! Oppure se è ricco, mi costruisca un tempio, mi trovi dei fedeli e se ne vada a fare in culo!
- Errore mio, mi dispiace...
- Se fossimo ancora ai miei tempi, glielo farei vedere io a quel coglione!
- Credo che possiamo sospendere qui, per oggi...
- Un bel duello, alla vecchia maniera...
- Dirò agli inservienti di portarti a pranzo...
- Dio del male contro... dio degli idioti, o quello che è!
- Ci vediamo lunedì.


Giolitti uscì dalla stanza portandosi dietro la sua cartella e la telecamera. Racconti del genere, per uno psichiatra sono all'ordine del giorno. C'e chi si crede Napoleone, chi crede di essere la Madonna... E ora c'era anche chi si crede Cernabog il nero. Senza salutare nessuno, l'uomo uscì dal centro d'igiene mentale del Sacro Cuore di Gesù, entrò nella sua panda verde pisello ed infilò la chiave nel quadro. 

Poi calarono le tenebre.

YouTube era lì, nel suo specchietto retrovisore. Che seduto sul sedile posteriore osservava con i suoi occhietti rossi e luminosi il dottore. 

- Cristo santo! - esplose Giolitti, vedendo il dio, - Ti sei bevuto il cervello?! Vuoi farmi morire d'infarto o cosa?
- Che ti ha detto?- chiese lapidario YouTube.
- Tutto. Tutto quanto. È Cernabog il nero, della Russia. Conosci?
- Mai sentito.
- È quello che sta su Fantasia.
- Mh... Quello di Una Notte sul Monte Calvo?
- Precisamente.

Armeggiando nella borsa, il dottore estrasse la telecamera e la porse al dio, dicendo: - Qui c'è tutto... Ho evitato di riprendere la parte legata a te e ai due idioti che ti cercano gli adepti. Il video di uno youtuber che impazzisce dovrebbe darti visualizzazioni a strafottere.
- Bene.
- Cerca di fare attenzione, la prossima volta. Non possiamo permetterci una guerra contro i vecchi dei.
- Sciocchezze. Siamo più forti. Vinceremmo noi comunque.
- Non vuol dire nulla...- portandosi le mani agli occhi, Giolitti iniziò a togliersi le lenti a contatto dalle pupille. - ... non è di Cernabog il nero che mi preoccupo, o di quei coglioni vichinghi... Ma se facciamo girare le palle alla gente sbagliata, ci ritroviamo la base piena di angeli, santi e demoni, tutti incazzati e col grilletto facile! Non è ancora il momento, lo sai meglio di me.
- Come vuoi... Sei tu il capo.

 - Già. Non dimenticarlo mai.

Si alzò l'aria, fuori dalla panda. Giolitti tornò a guardare lo specchietto retrovisore e YouTube, com'era comparso, era già sparito. La superficie rifletteva il nulla, ora, o parte di esso. Tutto quello che nulla non era, erano gli occhi di Giolitti. 

E le sue rotonde pupille, rosse, gialle e verdi.