È tutto un equilibrio sopra la follia - Storia di una funambola Onnigrafo Magazine

È tutto un equilibrio sopra la follia - Storia di una funambola

 Illustrazione di Brooke Shaden


Festa di paese. Musica, sorrisi, animi in festa, colori. Un ragazzo cammina sbadatamente e urta una giovane donna.

-Mi scusi tanto.

-Non si preoccupi; chi non è distratto dalla gioia dei dì di festa!?

-In realtà ero distratto da quella cosa là in alto. 

-La fune?

-Sì. A cosa servirà lassù?

-Per funambolare. 

-Che significa?

-è ciò che fanno i funamboli. Noto, dal suo sguardo perplesso, che non sa

chi siano. 

-Mi duole ammetterlo, ma è così. 

-Sapere di non sapere è la forma più alta di pensiero.

-Grazie. La ringrazierei maggiormente, però, se mi mettesse a conoscenza di questo ciò che ignoro.

-Il funambolo è un acrobata che cammina o compie esercizi di equilibrio su di una fune

tesa nel vuoto. 

-è un folle, quindi. 

-è un artista. Per i più, gli artisti si accompagnano a braccetto con la follia, quindi non è

sbagliatissimo ciò che ha affermato. Si tratta di ordinaria follia creativa.

-Artista o meno, non credo che lo starò a guardare. Spero proprio che per lui non sia una 

fune funesta, e nemmeno una fine funesta.

-Io credo che arriverà alla fine. 

-Alla fine funesta?

-No, alla fine della fune. 

-Glielo auguro. Ma perché mai lo farà? Credo di saperlo…

In quel momento un palloncino a pois di tanti colori volò accanto alla giovane, e lei con grande agilità e una certa dose di nonchalance lo afferrò, portandoselo alle narici, come fosse fiore, per annusarne il profumo di leggerezza, innocenza e felicità.

-Dato che crede di saperlo mi dica, sono curiosa. 

-Lo fa senz'altro per mostrare agli altri la sua bravura, la sua abilità nell'equilibrio.

-Ma non ci ha mai pensato che per poter avere un simile equilibrio, bisogna che si sappia stare in equilibrio con, e dentro, il proprio sé?!

-Forse è così; allora, certo, cambia tutto…il lavoro di un funambolo deve essere immane. Già lo sarà di certo a livello fisico, figurarsi sugli altri livelli.

-Io credo che il lavoro più pesante sia proprio quello non fisico. Comunque mi permetta signore, una parola: siamo tutti un po' funamboli. 

-Parli per lei perché io su quella corda non ci sono mai salito né mai ci salirò.

-Sul filo del rasoio non c'è mai stato?

-Spesso e volentieri direi. 

-Era quello che intendevo. Siamo tutti degli equilibristi nella nostra vita. Viviamo cercando di barcamenarci: un po' più su, un po' più giù, un poco più a destra, un pochino più a sinistra; schiva un colpo qua, evitane un altro di là; resta in piedi tra teorie, pulsioni e bombardamenti vari: complottisti e buonisti, progressismo e conservatorismo, religiosità e miscredenza, ego e coscienza, bene e male , e chi più ne ha più ne metta. 

-Ma lo sa che ha proprio ragione? È così faticoso cercare di restare in equilibrio e non cadere giù. Evitare una fine funesta. Pensavo a quanto mi ha detto prima sul lavoro dei funamboli, sul fatto che per stare in equilibrio col corpo vuol dire che sono in equilibrio con lo spirito; forse è vero anche il contrario: si aiutano nell'equilibrio interno allenandosi in quello esterno. Chissà, potrei provarci anche io, non su quella fune lassù però, magari stando sulle punte dei piedi o saltellando su un piede solo o ancora camminando sul bordo di un marciapiede. I bambini lo fanno sempre. E in effetti sono più equilibrati di noi. Lei cosa ne dice? Posso sapere il suo nome?

La giovane donna però non rispose, non si trovava più accanto a lui.

Walter si domandava che fine mai avesse fatto quella ragazza così strana. Poi, d'istinto, alzò lo sguardo verso la fune e qualcosa colpì la sua attenzione: un palloncino a pois di tanti colori ondeggiava lassù in alto. Possibile che lei….

Balance sorrideva mentre l'aria fresca le accarezzava il viso e le spettinava i pensieri. Guardava il palloncino profumato di buono, volato tra le sue braccia chissà per quale piano divino, che ora si trovava in equilibrio sulla sua mano. “È tutto un gioco di equilibrio", pensava. 

Un applauso si levava verso l'alto per lei, la funambola, che arrivava ad allietare un già lieto dì di festa e che sembrava con il suo corpo urlare un messaggio agli astanti.

È tutto un gioco di equilibrio, la vita.