R.F. , il maggiore incubo di Stephen King Onnigrafo Magazine

R.F. , il maggiore incubo di Stephen King

Randall Flagg. L'Uomo in Nero. L'Uomo che Cammina. Ma anche Marten Broadclock, Walter Padick, Walter O'Dim. Un uomo dalle mille identità, spesso celate dietro le iniziali R. F. o il nome Walter.

Randall Flagg rappresenta l'incarnazione dell'entropia, un essere soprannaturale dalle sembianze umane. Fa la sua apparizione in almeno dieci opere del Re del brivido. Dove arriva lui le piante appassiscono, gli insetti e i piccoli mammiferi muoiono, le persone si demoralizzano e perdono la voglia di vivere, ammaliate da un essere dagli occhi di fuoco e dallo sguardo penetrante.

Lo stregone negromante si veste in maniera casual, almeno per gli standard statunitensi degli anni '80: jeans, camicia, giacca in pelle e stivali da cowboy. Spesso sfoggia due o tre spille appuntate alla giacca. Si mescolerebbe facilmente tra la folla, se non fosse per l'aura di malessere e sconforto che porta con sé.

Il suo scopo ultimo è la corruzione. Il suo passaggio è accompagnato da conflitti e distruzione. Randall Flagg si presenta come un viandante solitario capace di incantare le masse. Ha gioco facile con coloro che sentono la necessità di un leader, specialmente dopo o durante un momento di crisi, che sia essa a livello personale o globale.

Che cosa ha spinto Stephen King a creare il personaggio di R. F. come antagonista capace di attraversare diametralmente il suo universo? Dalle parole carpite da un'intervista allo scrittore, egli afferma di essersi basato su certi serial killer della storia americana e alcuni personaggi storici con un'influenza malvagia, come Adolf Hitler. Ma c'è un elemento che accomuna tali personaggi all'Uomo che Cammina: la follia omicida. Sebbene Randall Flagg sia un freddo e paziente calcolatore, è proprio quando si forma un imprevisto e gli animi si scaldano che non riesce a trattenere la propria indole. In tal caso una follia omicida lo permea, rendendolo incapace di discernere le pedine che gli sono state fedeli da coloro che lo ostacolano.

Randall Flagg rappresenta la miscellanea dei villains che Stephen King ha inserito nelle proprie opere. In lui alberga la spietatezza di It, la follia di Annie Wilkes di Misery, la sottigliezza di Leland Gaunt di Cose Preziose. Per sconfiggerlo, ai protagonisti dei romanzi in cui compare viene chiesto di agire in gruppo. Laddove l'iniziativa di un singolo non può prevalere, un aggregazione di persone, aiutate dal caso e da un pizzico di fortuna, può sperare di avere la meglio.

Agli occhi di noi lettori, Randall Flagg rappresenta l'uomo nero delle fiabe dei bambini, il serial killer che potrebbe essere celato dietro lo sguardo di un passante. Ma anche il nostro lato oscuro, pronto a ghermirci quando la situazione ci sfugge di mano e pensiamo che violenza e caos siano le uniche possibilità di uscita.