Illustrazione Fairydrop Art, fonte Pinterest
Il fungo parlante
Tre bambini che abitavano sulla via delle lucciole un giorno si misero d'accordo per andare in cerca di funghi.
“Andres, credi che torneremo per l'ora del tramonto?” Domando Rudy piedelungo.
“Non c’è dubbio e ritorneremo con le borse piene di gustosi funghi!”
“Io direi di portare con noi il mio cane che è molto intelligente” Disse Rico, figlio di un grande sarto pieno di soldi ,ma che era un po' tirchio.
“Non assomiglia per niente al suo padrone”. Rispose Andres, ridendo insieme a Rudy.
“Che vuoi dire?” Domandò Rico, che non aveva capito la sua battuta.
E così i tre bambini, insieme al loro bellissimo cane nero, che si chiamava Corvo, partirono alla ricerca dei funghi, nella foresta degli scoiattoli giganti.
Mentre tutti cercavano fra l’erba, Rico si allontanò dai suoi amici e si ritrovò senza rendersene conto, in un bellissimo prato verde pieno di funghi grandissimi. Corvo, il cane, lo seguiva.
“Vieni Corvo, li raccoglieremo tutti noi, se nessuno ci raggiunge”. Rico vide subito un bel fungo bianco e rosso, appena nascosto dietro ad un albero. Cercò con tutta la sua forza di raccogliere quel bel fungo, che era il più grande di tutti, senza riuscire nemmeno a muoverlo.
A un certo punto sentì una voce: “Bambino meraviglioso, perché mi stai svegliando, non hai visto che stavo dormendo?”
Rico non poteva credere che il fungo gli stesse parlando. “ Sai”, continuò il fungo,” io sono una bambina trasformata in un fungo da una brutta strega”. “Strega?” esclamò il bambino, stringendo tra le braccia il suo cane tutto impaurito.
“La strega Carciofina mi ha fatto diventare così perché non volevo diventare la sua serva”.
“E come ti posso aiutare?” Chiese Rico.
“La strega Carciofina non ha punti deboli. Sarà impossibile aiutarmi” rispose la bambina funghetto.
“Non preoccuparti, troverò i miei amici e insieme convinceremo la strega a farti tornare di nuovo bambina”, le disse.
Rico cominciò a chiamare i suoi amici. “Andres, Rudy, dove siete?”.
“Siamo qui”.
“Dove? non vi vedo!” La strega aveva trasformato i suoi amici in due piccoli funghi marroni e Rico non poteva crederci! Cercò di rassicurare i suoi compagni che piangevano disperati e subito si mise alla ricerca della brutta strega accompagnato sempre dal suo fedele cane Corvo.
Rico e Corvo entrarono nella foresta e lì incontrarono uno scoiattolo gigante che gli chiese: “Dove andate così tranquilli in luoghi così pericolosi?”
“Devo salvare i miei amici dall’incantesimo della strega Carciofina che li ha trasformati in funghi!“
Lo scoiattolo sentito così decise di aiutare Rico, visto che era un ragazzo dal buon cuore e che ci teneva tanto ai suoi amici. Gli confidò allora, che la strega aveva attaccata al collo una piccola bottiglia di aceto magico che, spruzzandolo due volte, avrebbe fatto tornare i bambini come prima. Lo scoiattolo gli indicò dove abitava la strega e gli raccomandò di non dire che non sarebbe diventato il suo servo, altrimenti avrebbe trasformato anche lui in un fungo.
Rico lo ringraziò e continuò il suo cammino.
Ad un certo punto, dopo una lunga discesa, vide una piccola casa con un comignolo da cui usciva tanto fumo.
Bussò alla porta e gli rispose la strega. “Chi sei? E cosa vuoi da me?”
“Mi chiamo Rico e cerco lavoro”.
“Allora sei nel posto giusto. -disse la strega- Vuoi essere mio servo?”
“Ma certo!“ rispose. La mattina seguente il bambino iniziò a lavorare per la strega, il primo giorno Rico ebbe il compito di raccogliere la legna per il fuoco e, per sua fortuna, trovò due monetine d’oro alle radici di un vecchio albero, e gli venne una idea.
Quando fece vedere le monete alla padrona le si illuminarono gli occhi“ Ma dove le hai trovate?” gli chiese.
“Le ho trovate nel lago mentre facevo il bagno”, le rispose.
Subito la strega Carciofina volle recarsi nel luogo dove Rico diceva di aver trovato le monete. Era talmente avida che, senza pensarci, si spogliò e subitosi gettò in acqua, cercando sempre più in profondità. E così rimase imprigionata sul fondo del lago e non ne uscì più.
Rico prese la bottiglietta di aceto magico che la strega aveva lasciato sull’erba in riva al lago e corse a salvare i suoi amici e la bambina. Quando l’incantesimo finì tutti si abbracciarono e tornarono nelle proprie case felici e contenti.
E non andarono mai più a funghi, figuriamoci a fare il bagno al lago!