L'ultimo addio fu così potente,
che ogni essere umano
divenne al mio sguardo,
malinconicamente inconsistente.
L'ultimo addio fu così struggente
che qualcuno giura ancora
di sentire nelle piazze,
l'eco,
del mio pianto disarmante.
L'ultimo addio fu scelto,
carnefice e preda dentro a questo mio delitto.
Non essere amati non è contemplato per l'universo,
disperate ci strappiamo le pene via di dosso;
svestite, denudate,
quasi troppo poco
e nel poco
ancora poco amate.
Lanciate sassi a quella vecchia finestra
che non si è manifestata mai
sul cortile del mio grande amore,
e guardatela in faccia
la vigliacca!
Deve sentirla tutta addosso la mia disperazione.
Ora chiudete tutte le porte signore mie;
Che quando l'addio mio sarà finito,
il vostro sarà appena cominciato.
Mai!
Nel tramontare del mio ultimo respiro,
la pietà sarà raccolta da queste mie mani,
su questa vostra terra,
che mai ha privato nessuno quanto me...
Di addii infinitamente lunghi,
ingiusti, struggenti,
vigliacchi.