Non distogliere lo sguardo Onnigrafo Magazine

Non distogliere lo sguardo


I dettagli di notte brillano, faticano circondati dall'aria densa in cui galleggiano.

Il lampione a bordo strada apre uno spiraglio verso il nulla della campagna, il cielo privo di stelle brontola in lontananza, oltre le colline e verso il mare. L'aria è ferma, umida, una leggera brina riflette la fioca luce del lampione sull'asfalto. 

Gli occhi della giovane donna si soffermano sui dettagli nitidi, cercando di non guardare a fondo di quella distesa nera e profonda oltre la carreggiata, ma sente come un richiamo ancestrale, una forza che da dietro il collo spinge perché i suoi occhi cerchino invano altri dettagli nell'oscurità. Marta non vuole guardare. Non vuole spostare il suoi occhi in quella direzione, ha paura di non riuscire a sfuggirle.

Il lampione tentenna affaticato dal suo compito e Marta per un attimo sprofonda nella notte più buia di sempre.

Di fronte a lei il nulla. Le tenebre l'hanno ghermita e anche quando il lampione torna a splendere, il suo sguardo è perso oltre il ciglio della strada dentro quel luogo oscuro e infinito, privo di forma e volume. 

Ora è sola, la luce intorno a sé è una stringa luminosa sempre più sottile. I suoni si spengono dentro l'oscurità.

"Le tenebre vivono." Questo pensiero la tormenta. La striscia di luce sempre più impercettibile non lascia scampo a vie di fuga. Marta è caduta nella trappola di un predatore infallibile, cerca una via di fuga ma la sua mente rifiuta di distogliere lo sguardo da quella profondità inafferrabile. 

La luce dell'autobus la distrae, lo sguardo della ragazza gira verso la strada, e finalmente si sente al sicuro.

L'autista della corriera si ferma e stranito osserva la fermata vuota, era certo di aver visto una donna lì, sotto il lampione. Ma la notte è tarda e il suo turno alla fine. Il sonno, a volte, gioca brutti scherzi. L'autobus riparte vuoto.

Marta ha distolto lo sguardo.