Magic Onnigrafo Magazine

Magic

 Il 1979 è un anno particolare per una serie infinita di motivi. Cominciamo dal fatto che è l'anno conclusivo di un decennio nato dalle ceneri del '68, anno che sconvolse il mondo intero, ma che poi si vestì di lustrini e paillette, di rock e di musica disco, del Club 84 per proiettarci di slancio negli anni ottanta. Anni che furono uno spartiacque con la fine della guerra fredda, la caduta del muro di Berlino e l’arrivo di una delle malattie più devastanti di sempre l'AIDS.

Ma in questo momento focalizziamoci su un altro aspetto del 1979: l'anno del rilancio della NBA.

Da qualche anno l'NBA vedeva i propri introiti precipitare in modo vertiginoso, nonostante cestisti del calibro di Julius Erving conosciuto come Dr. J e di Kareem Abdul-Jabbar, ma per fortuna, proprio nel 1979 due giovani universitari diventavano professionisti, uno con i Boston Celtics (Larry Bird), l'altro con i Los Angeles Lakers (Earvin Johnson Jr. per tutti Magic Johnson). Il primo resta famoso come l’esordiente più pagato, con ben 600.000 mila dollari all'anno, l'altro come vincitore del campionato NBA e come miglior giocatore dell'anno, tra l'altro la loro rivalità sarà proprio alla base del rilancio dell'intera NBA degli anni ottanta.

Tuttavia non siamo qui per questo, non per i titoli vinti da Magic Johnson, per i tanti riconoscimenti ricevuti che lo collocano di diritto come uno dei più forti giocatori di tutti i tempi o dei passaggi spettacolari che riusciva ad eseguire, niente di tutto questo, perché piuttosto ci occupiamo del più grande errore che il giovane Johnson commise proprio nel 1979, il suo primo anno da professionista.

Come ogni professionista di successo, e Magic lo è stato fin dalla sua prima partita, gli sponsor, di ogni ordine e grado, iniziano da subito a bussare alla sua porta e quale sponsor migliore per un cestista di un bel paio di scarpe da gioco?

Quindi nell'estate del 1979 le più grandi marche di abbigliamento sportivo dell'epoca, Adidas, Puma e Converse, avevano puntato gli occhi su Magic Johnson e tutte si presentavano con dei contratti più che accattivanti e una valigetta piena di soldi. In questo stesso momento una piccola società, che poi sarebbe diventata un colosso dell'abbigliamento sportivo, di nome Nike si stava facendo pian piano un nome nel settore ma non era ancora in grado di competere con colossi affermati.

Insomma, al posto della valigetta piena di soldi la Nike offre a Magic Johnson una cospicua parte delle proprie azioni, qualcuno dice fossero 10.000 e c’è anche chi sostiene che la Nike abbia offerto al ragazzo delle royalties su ogni scarpa venduta, offerta che era solo potenzialmente un buon affare.

Purtroppo all'epoca, Magic non si intendeva per nulla di azioni e mercati azionari quindi decise di accordarsi con la Converse per 100.000 mila dollari.

Non che la vita sia stata avara di emozioni e di dollari, ma come lo stesso Magic Johnson dichiarò in una sua celebre intervista, quel suo rifiuto fu il suo più grosso errore.

Sì, perché nonostante non tutti siano concordi sulla reale cifra che oggi Magic Johnson avrebbe avuto in cassaforte, in molti convergono sua una cifra che si sarebbe aggirata intorno ai 5,2 miliardi di dollari.


E se non è un errore questo...