Batte lento e distorto, un ritmo leggero, senza sussulti, senza rincorse e poi battute d'arresto, sempre uguale, monotono nel suo bastare a portare a termine il suo compito.
Prendi un cuore e fallo battere, per mantenere vivo un cuore basterà un battito stabile, non serve che faccia capriole o numeri di prestigio, deve fare da motore a chi deve muoversi sempre allo stesso modo. Ora prendiamo un corpo che vive, anzi vegeta, disteso, fermo, a guardare solo un bianco soffitto, nessun aumento o diminuzione della temperatura corporea, nessun bisogno straordinario, nulla di che, il solito cibo, la solita routine, il solito tempo di sonno. Nessuno a turbare la sua stabilità.
Quel corpo non sta vivendo, sta vegetando, resta lì in attesa di acqua e sole come un fagiolo che è germogliato nel barattolo di vetro di un bambino, verrà osservato e curato per qualche giorno, poi dimenticato, in attesa di acqua e sole nella sua totale inutilità.
A cosa serve essere un vegetale? Senza emozioni, senza brividi, senza sussulti?
Guarda bene cosa sei diventato. Guardati allo specchio, controlla ogni ruga del tuo viso, anche quella che sembrava essere solo un segno del cuscino e invece ora è un solco. Quali erano i tuoi sogni? Pensaci bene, pensa a quando non avevi rughe sul viso e avevi invece sogni. Li hai ancora? E se non li hai più, quei vecchi sogni li hai forse realizzati? Perché li hai abbandonati, o persi, o dimenticati? Forse il tuo vivere in modo apparentemente perfetto ti fa sentire meglio? Ti fa sentire sicuro di te stesso? Oppure semplicemente ti fa sentire al sicuro?
Guardati bene, e no caro mio, le rughe non sono solo sinonimo di vecchiaia o del tempo che passa, ogni ruga potrebbe essere un fallimento, un abbandono, una rinuncia. Da parte tua sia ben chiaro, perché se c'è un errore immenso che tu possa fare è quello di continuare a dare la colpa di ogni cosa alle persone che ti stanno intorno, a quelle che ci sono passate. La colpa dei tuoi fallimenti è solo tua. Non vuoi vedere quelle rughe sul viso? Semplice. Basta sorridere.
Guardati bene mentre lo fai, gli zigomi alti, lo sguardo brillante, le labbra stese in un ampio sorriso; ti togli dieci anni con un gesto. Prova a pensare ai tuoi sogni, quelli di un tempo ma anche a sogni nuovi, sentirai che si alza la temperatura, che il cuore batte più in fretta, che perfino le idee corrono veloci nella tua testa, idee, pensieri, immagini. È emozione, è sentirsi vivo, è mettersi in gioco. Dal momento che ti fermi e ti trasformi in un fagiolo che aspetta acqua dietro una finestra non puoi più provarle, ma se ricominci a muoverti, e a muovere i tuoi pensieri, i tuoi desideri, il motore che ti porta avanti potrà ricominciare a scalpitare come deve.
Fermarsi significa spegnersi. Nessuna luce spenta serve a qualcosa.
Brilla. Sempre.