Illustrazione di Mauro Argenti
Il quinto anniversario vede un inizio estate caldissimo, ma stranamente la spiaggia è deserta.
L'albergo non è brutto anzi, ma di gente non se ne vede. Pulito, accogliente, persino la camera sebbene semplice e essenziale si rivela confortevole e pronta ad accogliere una disordinata come Suzanne. Il nuovo hotel poco distante sembra invece affollato, ma da lontano si vedono capelli bianchi e bambini, forse è un bene che Suzanne e Gerard abbiano prenotato lì.
Il lembo di spiaggia è ampio e pulito, il mare limpido: sembra tutto sufficientemente bello e noioso.
Lo stabilimento è di un certo Sancho, un uomo dal fisico non troppo statuario e un naso che campeggia come un totem dell'isola di Pasqua. Ha un aspetto strano e spocchioso e a ben guardarlo per nulla raccomandabile.
Il bagnino non è il solito addetto al salvataggio, di quelli in canotta rossa in cima alla torretta di guardia, con i capelli che ondeggiano fluenti al vento mentre corre verso la riva; sembra piuttosto un addetto a mangiare: calvo e con una canottiera bianca tipo quelle della salute a coprire un addome prominente e pingue. Homer, questo è il nome del bagnino, nome assurdo e ridicolo adatto alla persona che lo porta, è il classico tizio privo di scrupoli e senza alcuna remora nei confronti del lavoro e della professionalità, insomma uno che cagherebbe sulla vita di chiunque pur di farsi i cazzi suoi, il suo lavoro non è quindi quello di salvare bagnanti in pericolo, quanto quello di sistemare quel misero arredamento da spiaggia che il suo capo ha voluto mettere a disposizione dell’albergo di fronte.
Oltre al nuovo bagno per vip nato poco più in là, ci ha pensato proprio lui ad allontanare clienti: poco gli interessava di far andar via un fidanzato geloso, la prima regola per lui era di provare a ficcare il suo coso in ogni buco che fosse attaccato a dei polmoni respiranti. Non si faceva nemmeno troppi problemi: potevano essere belle o brutte, giovani o vecchie, l'importante era che ci stessero il tempo disponibile a farsi i cavoli suoi e poi si tirava su i calzoncini come se niente fosse.
Gerard e Suzanne arrivano in spiaggia verso le nove del mattino, il sole già caldo e intenso profumo di salsedine ad accoglierli. Passeggiano per la spiaggia sorridendosi l’un l’altro per il piacevole risveglio di quella mattina, con le onde che accarezzano la sabbia e i loro piedi. Si abbracciano, scattano foto, sembrano davvero una coppia felice immersa in un paesaggio piacevole e delicato, la maestosità del mare con la luce del mattino e una coppia innamorata. Ma come a sottolineare la coerenza di questa vacanza coniugale, insieme alla deliziosa immagine naturalistica ne appare un’altra decisamente meno deliziosa anche se naturista: mentre passeggiano lungo il vialetto di assi nella sabbia, sentono due uomini discutere animatamente. Sono Homer e Sancho che, accanto alle sdraio, stanno battibeccando sul motivo di tanto deserto nel loro stabilimento.
“Vedi di non fare il cretino anche quest'estate Homer, che stavolta non ti salvo più. Tieniti il cazzo nelle mutande che se non ti prendono a calci mariti ti ci prendo io!”
Homer ridacchia con la sua solita espressione idiota.
“Quando c'è da trombare mica ci si può tirare indietro Sancho”
Sancho non è molto in vena di scherzare, in fondo sta perdendo soldi e credibilità.
“Falla finita idiota.”
Homer quasi si offende e tira fuori la sua boria.
“Oh falla finita tu anche allora! Che credi che non lo vedo che anche tu vai ficcando in giro? Fatti i cazzi tuoi che io mi faccio i miei!”
Anche Sancho tira fuori qualcosa.
“Io non vado a cercare rogne. Mi cercano a me! E sai perché brutto imbecille? -Mentre parla si cala i pantaloni mostrando un enorme batacchio penzolante tra le gambe - Perché hanno sentito parlare di questa bestia qui idiota! Mi cercano a me, non vado in giro a rompere i coglioni io.”
Gerard e Suzanne non solo sentono ma vedono anche, tra stupore e ilarità, si avvicinano lentamente alla coppia. L’uomo, telefono alla mano, scatta un bel primo piano di quell'arnese e ridacchia con la moglie divertita, sembrano stare bene, in fondo la prima notte in albergo è passata in modo perfetto, Gerard ha anche soddisfatto i suoi doveri coniugali ed ecco il motivo per cui la bionda è di buon umore.
Sancho si sbriga a tirar su i pantaloni. Suzanne lo guarda con un'espressione maliziosa ma lui pare ignorarla di proposito, è uno serio lui.
“Buongiorno scusate eh... le solite chiacchiere sceme tra uomini!”
Sancho si ricompone, sfodera un riso sardonico di circostanza. Gerard ignora quanto ha visto o almeno finge di farlo, anche se le risatine della moglie lo tradiscono di qualche commento fatto poco prima. Per cercare di recuperare serietà allora parte con le sue richieste: vuole un ombrellone, due lettini e una sdraio, perché senza sdraio non può leggere il giornale, ma sono in due non in tre, quindi vorrebbe un prezzo speciale.
“Tre posti ma due culi, mica li possiamo occupare tutti e tre contemporaneamente”.
Ragionamento profondamente illogico sostenuto da una serietà quasi ridicola.
Dietro Suzanne, in attesa di scattare come un puma, c'è Homer che dalla giusta angolazione non solo ha notato la foto sul cellulare del nuovo cliente, ipotizzando una certa disinvoltura nella coppia, ma ha notato con cura il fondoschiena di Suzanne. Non resiste Homer, come un bambino davanti a una torta con la panna, deve tuffare le dita in quell'enorme bignè rosa. Abbassato dietro la staccionata si intrufola con le dita nel costume di Suzanne che, trasale solo qualche istante, e non pensa assolutamente a voltarsi per sincerarsi chi stia facendo questo allegro gioco, probabilmente la bionda crede che il maritino abbia voglia di continuare il discorso allegro e, siccome non disdegna due coccole in spiaggia, si appoggia meglio alla spalla di Gerard per mantenere meglio l’equilibrio, mentre con l'altra mano si sposta il costume. Ovviamente Sancho vede tutto e nonostante dentro stia già schiumando per la rabbia, per evitare la prima rottura di ossa della stagione, cerca di tenere impegnato il suo cliente nella conversazione.
Suzanne però detesta le contrattazioni del marito e non appena parte il tormentone dello sconto “perché siamo in bassa stagione, perché consumiamo al bar, perché abbiamo preferito voi al bagno più bello che è laggiù, bla bla bla”, si defila con la scusa di una pipì.
A volte Suzanne dovrebbe trovare scuse diverse, Gerard arriverà prima o poi a portarla da un medico per i suoi problemi di incontinenza: è una scusa che usa troppe volte in un'unica giornata.
Appena salita la piccola duna Suzanne si trova davanti il bagnino dal fisico rotondo come la sua testa pelata.
“Benvenuta Madame.”
Homer si para davanti al grande seno di Suzanne.
“Finalmente una donna vera.”
Come se le altre portatrici di vagina passate in spiaggia fossero di plastica, Homer sei davvero così stupido da non vedere quanta plastica ci sia qui?
Suzanne ha come sempre frainteso. Credeva di aver ricevuto attenzioni da suo marito ma a quanto pare l’uomo audace era stato un altro, e audace era dir poco, e come poteva ora dimostrargli il suo disappunto? Lui era lì davanti a lei che la salutava con quella mano, agitando quelle dita con espressione furba… Avrebbe dovuto girare sui suoi talloni e tornare da suo marito, magari avrebbe anche dovuto dire a Gerard cosa si era permesso di fare quel panzone maleducato, ma dietro un leggero paravento di cannucciole Homer la accoglie con un fare rapido e diretto, tuttavia sempre mai diretto quanto Suzanne che appena riparata dalla vista di suo marito si cala rapida le mutande. Cosa ci si poteva aspettare da una che si sposta il costume appena le si strofinano due dita sul culo? Vabbè la bionda credeva fosse suo marito, ma ormai che le era venuta voglia, come poteva tirarsi indietro?
Homer le scopre l'enorme seno e lei ancora crede che ci sia da fare festa, ma dal seno alla sua testa il gesto è rapido e Suzanne si ritrova in ginocchio con la bocca spalancata, piena di un membro enorme e salato.
Sancho in spiaggia ha ben intuito cosa sta accadendo poco più su e continua a dare spago a Gerard cercando di prender tempo, o di dare tempo a quel coglione di Homer di svuotarsi le palle. Intanto Homer continua il suo viaggio, Suzanne non si sottrae anzi sembra gradire in silenzio. Anche perché di parlare a bocca piena non se ne parla, è da maleducati insomma...
“Mettiti giù che adesso ti riempio.”
Spettinata ed eccitata per un attimo la donna non sa come fare.
“Voglio mettertelo dentro ma voglio guardare la faccia che fai, visto quanto è grosso?”
Suzanne non può certo tornare dal marito impanata di sabbia, si poggia quindi su mani e piedi in una posa ginnica e si prepara ad accoglierlo, quando entra in quella piccola caverna umida, Homer le stringe la gola con una mano e Suzanne si sente esplodere per la doppia folle pressione. Un breve giro, poi Homer la solleva come se fosse un ombrellone da piantare per terra, la mette con il viso nella sabbia prendendola con forza da dietro, Suzanne mugugna qualcosa e lo guarda male, prova a ribellarsi ma per finta.
“Lo sapevo che ti piaceva... lo sapevo.”
Homer continua a spingere, è grosso, sudato, brutto come un culo di scimmia, ma con quel cazzo e quelle dita che si danno il cambio ci sa fare davvero e Suzanne fa la bava da ogni parte fino a quando anche lui le ricopre una spalla di sperma caldo.
“Che troia stupenda.”
Suzanne lo prende come un complimento e gli sorride soddisfatta. Al bagno poco distante si lava di corsa e si sistema i capelli che sono diventati un delirio, si riveste e fa per raggiungere il marito. Ma Homer la segue con in mano un materassino e mentre Gerard salda la sua postazione in spiaggia con Sancho, dietro il materasso Suzanne si fa fare qualche altra carezza piuttosto intima. La vacanza per Homer era appena iniziata, oppure era iniziata la stagione lavorativa? Era sicuramente convinto di essere molto meno adatto a fare il bagnino di quanto invece fosse perfetto a intraprendere un percorso diverso. Le donne non riuscivano proprio a resistergli...