Circarancio Onnigrafo Magazine

Circarancio

Illustrazione di Gianni Russomanno

- Sogno o son desta?! - domandò Mary smarrita

- Attenti! Una bambina desta nel sogno! - boccheggiò Puff and Fly, portatore di festoni e novelle.

- Che mi venga un colpo… - disse Bobby Fiatodolce sorpreso

- Per tutti i giri di do! - rincarò l'altra parte del duetto, la giraffa Girodifa, soffiando male nel suo strumento, tanto da fare uscire parole poco comprensibili; lei e Bobby erano un binomio fenomenale, gli unici al mondo a riuscire a parlare suonando, tanto che il loro strumento veniva da tutti chiamato ABCcorno.

In quel momento, Felix Dei Cieli stava quasi per cadere dalla sua fune inseparabile, per via del suo sporgersi troppo a guardare quell’attrazione bionda in equilibrio tra sogno e realtà. - È più brava di me? - si domandava, mentre cercava di riprendere il controllo

Non credo proprio signorgattoacrobatavolante! Io casco sempre, pur avendo i piedi per terra, tanto che tutti mi chiamano Mary Tupic (in dialetto milanese significa inciampo)

Perché sei di fretta

Perché la fretta è in te - dissero i due Alaluna, sempre intenti a tenere tesa la fune di Felix, oltre che ad essere bastian contrari l'uno dell'altro.

Mary guardava incredula quel singolare assembramento, parola tanto agognata e tanto di moda oggigiorno, viaggiando con il suo sguardo da uno all'altro di quegli animali così meravigliosamente unici, fino a fermarsi in particolare su uno di loro; era da un po' che notava, dietro la giraffa Girodifa, un fiocco rosa muoversi e girare a cadenza. Si trattava nientepopodimenoché dell' ornamento della pettinatura di una femmina di Panda in tutù, che danzava beata e senza sosta, quasi fosse in un mondo tutto suo. In realtà Grand Jeté era ben presente e attenta ai discorsi appena discorsi, tanto da continuare quanto iniziato dagli Alaluna:

Per non cadere, cara, devi cadere; semplice! (il suo soprannome era Panda Zen). Più cadi più impari a rialzarti, e più impari a rialzarti più non temi più di cadere, e più non temi più di cadere più non cadi. Acquietati e procedi indomita. Un deux trois la la la. Mary Dellana, o meglio Mary Dellana Tupic, perché allora lo era ancora, era molto intelligente, ed era bravissima a scuola, soprattutto in italiano; quindi aveva compreso benissimo le parole, anche quelle più difficili, pronunciate da Grand Jeté. Le sembrava tutto così surreale… pareva di essere in un quadro dipinto a quattro mani da Klee e Mirò. Mentre pensava questo, Mary alzò la testa e vide un particolare ancor più incredibile: il sole era aranciato, non tanto nel senso del colore, quanto nel senso che sembrava proprio una sezione d'arancia, una fetta del delizioso agrume dolceamaro.

Vuoi fare due lanci con me? -

Mary trasalì. La voce proveniva da una foca vigorosa e dal manto così lucido che pareva risplendere; teneva in equilibrio una palla colorata sul suo naso, e stava seduta su una base tronco di cono variopinta, come le piattaforme che si vedono nei circhi. Il suo nome era Gioele Battipinna.

No grazie, signorfoca, non posso trattenermi a lungo; anzi, potrebbe dirmi dove mi trovo, così forse capisco come fare a tornare a casa?

Circarancio. Sei a Circarancio, nostra graziosità

Circo?! Ma lo sapete che sono vietati gli animali nel circo?!

Lo sappiamo bene! E per nostra fortuna - rispose Gioele 

Anche per fortuna nostra - esclamò Mary

Comunque questo non è un circo!

Allora domando scusa signorfoca. C’entra per caso la parola “circa"?! 

Sei acuta! Noi adoriamo il circa; non amiamo le certezze assolute, come invece la maggior parte di voi; noi parliamo, ascoltiamo e cambiano parere

Dovremmo imparare da voi

Noi non insegniamo nulla. Ispiriamo, come a nostra volta riceviamo ispirazione. Dall'arancio del nostro sole. Dalla luce

Mi scusi, nostra fochità, se allora non siete circensi, cosa fate con tutti questi colori e queste acrobazie? State forse festeggiando?

Si può dire di sì - rispose la foca lanciando la palla in alto e battendo le pinne all' impazzata, come a dimostrare i festeggiamenti 

 E cosa mai festeggiate? - domandò la bambina

 Lo stare tra di noi

Capisco… festeggiate perciò l'assenza di noi umani in giro…

 Certo che no, vostra graziosità; così come un cane potrebbe scodinzolare senza la sua coda ma non festeggerebbe per questa sua mancanza

E allora, di buona grazia, cosa fate così di buon grado?!

Vedi il quadrifoglio in mano al nostro amico Felix Dei Cieli? Festeggiamo la fortuna!

La fortuna di cosa?

Vedi i cuori portati dagli Alaluna? Festeggiamo la fortuna dell’amore!

Amore per cosa?

Vedi il festone portato da Puff and Fly? Sono le bandiere di tutto il mondo. Festeggiamo la fortuna di poter vivere una vita piena d'amore per tutto e tutti, al di là del colore, della differenza e della forma. Dovreste farlo anche voi!

Hai proprio ragione, ma in questo momento non è facile per noi

So cosa sta capitando. È ciclico. Ma, vedi, proprio come diceva Grand Jeté prima, c'è soltanto una cosa da fare: acquietatevi e procedete indomiti

Anche se non siete insegnanti, siete ispiranti, e ho imparato tante cose qui con voi oggi. Vorrei tornare da dove vengo per poterne parlare, per condividerle 

Mi stai domandando come fare a tornare?! Semplice! Pensa sempre alle parole di Grand Jeté 

Mary, ormai non più Tupic, ma solo Dellana, comprese. Era molto sveglia, oltre che intelligente; fece un inchino di commiato e, stavolta con intenzione, cadde. E più la spirale scendeva vorticosa verso il basso, più cresceva in lei la certezza che sarebbe riuscita a rivedere Circarancio; ogni qualvolta che si sarebbe dovuta rialzare.