Un canto antico,
un canto nel silenzio,
nel silenzio della concentrazione,
nel silenzio dell'immersione.
Una danza rituale,
un passo a due;
la danza
di una gigantesca onda del mare,
la danza
del lasciarsi trasportare da essa,
del cavalcarla.
Un viaggio all'interno di sé,
un ripercorrere la propria nascita,
un vivere la propria rinascita.
Un'esperienza unica,
che se adesso rivivo,
rivivo da spettatrice
e riesco a vedermi,
lì, distesa,
durante il mio viaggio,
durante la mia meditazione.
Un forte urlo
e alla fine una tregua,
l'amata quiete;
il silenzio rispettoso
che precede il Suo arrivo,
la Sua discesa nel mondo.
All'improvviso una grande potenza,
una forza che non credevo possibile,
e che invece si sprigionava da me,
da tutto il mio essere.
Poi un lavoro di squadra,
una danza di complicità,
uno scambio:
interno ed esterno,
esterno e interno
E alla fine
il distacco;
un'immensa gioia,
un sorriso inebriante
...e poi l'abbraccio...
di nuovo uniti,
in modo differente.
Un'unione di vita,
in vita,
un'unione di amore.