Hänsel e Gretel, Fiaba 19 20 21 Onnigrafo Magazine

Hänsel e Gretel, Fiaba 19 20 21

Illustrazione di Gianni Russomanno

19:

Del pericolo si parlava ma pareva lontano…

Hänsel e Gretel sentivano, dal loro nascondiglio, dal loro posto sicuro, parlare di difficoltà; la matrigna, venuta dalla lontana contrada di Wuhan, diceva al marito, il loro padre, che quei ragazzi sarebbero stati la loro rovina, e che per poter sopravvivere avrebbero dovuto liberarsene.

Meno siamo meglio è?! Il motto contrario di quello che credevo fosse il miglior motto per un'avventura; e quale miglior avventura della vita stessa?

Le difficoltà c’erano, certo, ma ci sono sempre nella misura in cui noi le viviamo come tali, le creiamo.

Erano state create quelle difficoltà?! Chi può dirlo. Non ci sono le prove…

20:

Il fatto è compiuto.

La puzza di bruciato è venuta a galla; il nascosto è emerso; la boa ha mostrato il lato b; il nemico si è avvicinato…

Quel “liberarsene" si è verificato: Hänsel e Gretel son perduti nel bosco.

È una vera giungla! Con un mormorio e un brulichio continui di predatori. La maggior parte rosica e non risica; c’è chi risica e poi viene rosicato. Chi risica e rosica è una minima parte, come sempre, situata al vertice e assembrata ben solidamente. E legalmente. Solo al vertice però.

Che delizia! Che abbondanza!!! “Facciam scorta! Facciam scorta", dicevano i ragazzi davanti a tutte quelle prelibatezze presso la casa della strega.

“Facciam scorta! Facciam scorta", pensavano i clienti distanziati al supermercato.

La vera scorta non è stata in alimenti, ma in cibi non edibili: la solitudine, il disincanto, la cinghia tirata, i senza, la voglia, solo platonica, di cambiare.

Hänsel e Gretel pagarono il loro scotto, così come tutti gli altri.

E ci fu la quarantena. E ci fu il lockdown. E i due fratelli furono chiusi nella casa della strega.

Finalmente le percentuali persero il primato. Finalmente la megera perse la vita.

Le porte si riaprirono. Con cautela. Con strettoie. Light. Con uscite e ingressi contingentati. Perché il pericolo c’era ancora. Il pericolo c’è sempre. La strega c’è fin dalla notte dei tempi.

Il mondo si colora, fuori: chi di rosso, chi di arancione, chi di giallo; il problema, è la mancanza di colori dentro.

21:

Circolano antidoti. Circolano voci. Circola ancora la paura.

Hänsel e Gretel sono sempre in quella giungla. Come tutti gli altri.

I supermercati non sono più presi d'assalto. Quello che si cerca, è altro.

La casa della nuova strega è piena di delizie. I due ragazzi siedono là fuori. Puoi vederli lì, seduti di spalle. Le guardano, certo, quelle delizie. Ma non le toccano. Non è più quello il loro desiderio. Non è più quello l’importante. Parte dell’infanzia è stata smarrita. Questo è negativo!

Parte dell'ego si è frantumata. Questo è positivo! La tendenza è cambiata: non è più “tieni stretto tutto quello che puoi afferrare”, ma “tieni stretto quello che hai e tieni stretto quello che sei”. È già qualcosa. Ma si può fare di più. Forse il pericolo, quello vero, cesserà di essere tale quando riusciremo a non stringere il pugno ma ad aprirlo; quando riusciremo a non voler trattenere ma a liberare.

Dai quello che hai, cioè quello che sei.